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Pdl, Brunetta: "Letta premier l'avevamo indicato noi. Via l'Imu o ci sfiliamo dal governo"

Il capogruppo azzurro alla Camera: "A Napolitano non abbiamo posto veti. Nostri nomi nella squadra? Il centrosinistra ha preso tutti i posti, giudicate voi"

Giulio Bucchi
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  "Letta premier? L'avevamo indicato noi a Napolitano, come alternativa a Giuliano Amato. Berlusconi non aveva posto veti rimettendosi alla decisione del presidente Napolitano". Renato Brunetta accoglie con moderata soddisfazione la probabile nomin a Palazzo Chigi di Enrico Letta, vicesegretario Pd. Ma, ai microfoni di Tgcom24, lascia presagire sviluppo piuttosto turbolenti per il prossimo esecutivo: "Il Pdl nel governo? Dovrà essere funzionale al programma. O ci saranno nostri dieci punti o diremo che questo governo non fa per noi". Posizione non proprio neutra, visto che o il Pdl appoggia l'esecutivo, oppure non si fa nulla. A meno che Letta e il Pd non riescano a trovare l'appoggio in Parlamento di Sel e M5S. Ipotesi improbabile, ma ancora non da scartare. "Via l'Imu o ci sfiliamo" - L'ex ministro della Funzione pubblica, oggi capogruppo alla Camera, ne fa anche una questione di poltrone. Quella da vicepremier ad Angelino Alfano, per esempio. E quelle che sono andate, tutte, al centrosinistra: "Le elezioni sono finite in pareggio, il Pd ha preso Camera e Senato, ora prenderà la Presidenza del Consiglio, ha confermato una persona straordinaria ma di sinistra alla Presidenza della Repubblica, quindi lascio agli altri le valutazioni - spiega con una punta di polemica -. L'eventuale delegazione del Pdl dovrà essere funzionale al programma. Se nella discussione del programma non ci saranno dei punti per noi fondamentali non ci sarà il governo con il Pdl. Il primo punto? Abolizione e restituzione dell'Imu".Tema, questo, su cui già il Pdl è diviso da Pd e Scelta civica, favorevoli al massimo a una "ristrutturazione" della tassa sulla casa. "O ci saranno i nostri dieci punti programmatici o diremo che questo governo non fa per noi - avvisa Brunetta, ascoltatissimo consigliere di Silvio Berlusconi -. La durata del governo? Un'intera legislatura, deve essere un governo forte, politico e di legislatura che sia forte in Europa".  La fregatura sull'Imu - Il problema è che l'Imu non si tocca, visto che la tassa più odiata dagli italiani è stata blindata a norma di legge dal consiglio dei ministri uscente. Martedì Monti e i suoi professori hanno garantito all'Europa, modificando il Documento di Economia e Finanza, che il gettito dell'imposta sarà disponibile anche dopo il 2015, spiegando come "l'evoluzione dei conti pubblici" incorporerà "la prosecuzione sugli immobili istituita dal D.L. 201 del 2011". La teoria del governo uscente (e del Pd) è che con una Imu "leggera", magari resa progressiva e non "orizzontale" come quella attuale, i conti pubblici non reggerebbero dopo il 2015. L'alternativa è semplice: Imu "pesante" oppure altra manovra lacrime e sangue nel 2015. Il guaio è che si tratterebbe di correzioni oscillanti tra i 15 e i 20 miliardi. Troppi: meglio, pensano a Palazzo Chigi, tenere fermo l'impatto dell'Imu. Quello che il Pdl proprio non vuole.  

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