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Ecco l'elenco dei trombati:Amato, tre siluri in un meseFatto fuori pure D'Alema

Il Pd non piazza nessun big e sacrifica Baffino, il dottor Sottile e pure Fassina. Bersani sparisce dai radar. E anche Brunetta non ottiene nulla

Ignazio Stagno
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La lista dei ministri ormai è pronta. I nomi sono morbidi. Nessun big si prende un dicastero. L'unico nome di spicco, dopo quello di Letta premier è quello di Angelino Alfano che va gli Interni e alla vicepresidenza del Consiglio. I delusi sono tanti. Soprattutto a sinistra. Passa la linea dei junior per far fuori i senior di partito. Il nome più discusso che resta ancora una volta a bocca asciutta è quello di Giuliano Amato. Il "Dottor Sottile" doveva andare all'Economia e invece resta a casa. I nostri conti correnti sono salvi. Trombato 2 volte - La mano di Giuliano Amato è stata mozzata dal Quirinale. Il Dottor Sottile è stato trombato due volte in  sette giorni. Prima gli è stata sbarrata la strada verso il Colle per lasciar spazio a Giorgio Napolitano, ora invece è stato bloccato mentre correva verso Palazzo Chigi da Enrico Letta. Lui non l'avrà presa bene. Per diverse settimane parlava già da nuovo presidente della Repubblica. Ma inciampava sempre sul suo passato da predatore dei conti correnti degli italiani, con i suoi prelievi forzosi quando è stato permier nel 1992, e anche sulla sua faraonica pensione da 31 mila euro al mese. Addio Baffino  - Un altro trombato di lusso è Massimo D'Alema. Da tempo il suo nome correva verso la Farnesina, ma la Bonino gli ha fregato il posto. Letta non vuole dinosauri a palazzo Chigi. Fatti fuori pure Walter Veltroni, Anna Finocchiaro, e Rosy Bindi. Resta a casa pure Bersani. Il segeratrio dimissionario del Pd non ha trovato spazio. Ora Pier è fuori da tutto. Non controlla più niente. Letta non l'ha salvato. In mattinata il suo nome era circolato nella bozza dei ministri ma il Pdl ha detto no.  Brunetta fuori -  Nel Pdl invece i delusi sono Renato Brunetta e Mara Carfagna. Il primo è stato il nome più discusso in questi giorni. Brunetta doveva approdare al dicastero dell'Economia. Dopo una lunghissima trattativa il Cav ha dovuto mollare. Brunetta non era gradito dal premier Letta e da una parte del Pd. Per tenere bassa la temperatura dello scontro il Cav ha preferito non forzare la mano. La Carfagna invece doveva tornare alle pari opportunità. Ma a questo giro sono entrate la De Girolamo e la Lorenzin. "Guerra civica" -  Infine tra i trombati eccellenti ci sono quelli di Italia Futura, la costola di Montezemolo dentro Scelta Civica. Cancellieri, Moavero e Mauro hanno tolto il posto ad Andrea Riccardi che dopo essere stato alla Copperazione Internazionale resta fuori dai giochi. Fermo al palo resta pure Andrea Romano, uomo di punta di Scelta Civica. Insomma la nuova squadra di governo farà a meno di tanti nomi eccellenti. Un pregio? I nuovi ministri di sicuro dovranno lavorare tanto. E da subito.(I.S)

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