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Cittadinanza e reato d'immigrazioneLetta smentisce la ministra nera

Cecile Kyenge

Nicoletta Orlandi Posti
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Saranno pure argomenti che gli stanno a cuore, ma di fatto Enrico Letta, stasera ha detto chiaramente che tra le priorità del suo governo ci sia lo Ius soli o l'abrogazione del reato di immigrazione clandestina. In altre parole ha smentito il suo ministro per l'integrazione, Cecile Kyenge, che in giornata aveva sollevato una marea di polemiche per i suoi annunci proprio in questo senso. "Sono temi che mi stanno molto a cuore e lo dimostra la nomina del ministro che ho fatto", ha detto Letta ospite di Fabio Fazio nella trasmissione Che tempo che fa, "ma so anche che sono argomenti al di fuori dal percorso della fiducia. Ne discuteremo con il Pdl, ma non prometto miracoli per trovare una convergenza: non è scontato che ci siano accordi".  Su questo Letta ha ragione: l'alzata di scudi da parte degli esponenti del Pdl oggi è stata chiarissima. Il presidente dei senatori azzurri Renato Schifani ha rivolto un appello al premier "affinchè inviti i suoi ministri a una maggiore sobrietà, prudenza e cautela". Anche la senatrice pidiellina Anna Maria Bernini ha trovato "fuori luogo" le opinioni della Kyenge, che viene invece difesa dal suo partito, il Pd: "il ministro non fa proclami solitari. Quanto esprime è da tempo sentito dalla popolazione italiana. Non vorrei che una parte del Pdl esprimesse solo una posizione ideologica" dice il deputato Edoardo Patriarca. Da parte sua la Lega dice no: ''Siamo da sempre contraria allo ius soli, perdurante follia buonista della sinistra riproposta ora dalla neo ministra all'integrazione", ha detto Maroni.

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