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Il Pdl avvisa il Pd per la Santanchè:"Niente scherzi sul voto per la vicepresidenza della Camera"

Berlusconi e Santanchè

Governo a rischio: i democratici non vogliono la "pitonessa" come vice-Boldrini e preparano l'intesa con i grillini. Gli azzurri: "Si rischia uno strappo grave"

Ignazio Stagno
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La candidatura di Daniela Santanchè alla vice presidenza della Camera rischia di far saltare il governo. Il voto è stato rinviato con una decisione della conferenza dei capigruppo. Scelta Civica aveva già chiesto "una pausa di riflessione" per stemperare le tensioni che già da tempo avvolgono il governo. Così, il voto per designare la vice-Boldrini, previsto per le 15, è stato rinviato. Ora sarà la prossima conferenza dei capigruppo a decidere la data per il nuovo voto. Troppo alta la tensione attorno al nome della "pitonessa", candidato ufficiale del Pdl (pur spaccato) per prendere il posto di Maurizio Lupi chiamato da Enrico Letta nella squadra di governo. Prima del  rinvio la linea del Pd era quella di votare "scheda bianca". Ed è qui che appare il primo indizio che porta alle "prove tecniche" di ribaltone. Niente scherzi - In vista del voto Maurizio Gasparri aveva avvisato i democratici: "Bisogna contribuire a questa elezione perché non è una nomina - ha spiegato -. Se poi con il voto segreto si fanno giochetti strani, sarebbe uno strappo grave". Da Largo del Nazareno però insistono. "La Santanché non mi sembra che si contraddistingua come una costruttrice di ponti, una tessitrice di tele", ha spiegato democratico Ivan Scalfarotto affrettandosi tuttavia a spiegare che non la crede "impresentabile". Già ieri, lunedì 1 luglio, i farisei del Nazareno si erano affrettati a sgambettare la "pitonessa" che correva verso Montecitorio. Il piano del Pd per il ribaltone -  Il capofila degli "anti-Santanchè" è Matteo Orfini: "Non penso di votare Daniela Santanchè alla vice presidenza della Camera. Credo che sia un errore da parte del Pdl candidare la Santanchè - ha aggiunto Orfini - . Alcune scelte rischiano di essere delle mine sulla strada di questo governo e penso che candidare Daniela Santanchè alla vicepresidenza della Camera, sia cercare un incidente".  A schierarsi contro la pasionaria azzurra è anche il deputato dem Yoram Gutgeld: "Non abbiamo un modo scientifico per misurare il livello di rispetto dei parlamentari per l'istituzione che servono - ha detto - , ma quando una parlamentare non si presenta nella sua commissione neanche una volta dopo l'insediamento significa che di rispetto per l'istituzione ne ha poco". Patto con il M5S - La partita è tutta da giocare. Ma la tattica del Pd complica, e non poco, i piani del Pdl. Gli azzurri, senza l'appoggio del Pd dovrebbero eleggere da soli la Santanchè, impresa non facile: si teme infatti il fuoco dei franchi tiratori. Il Pdl può contare sul voto di 97 deputati. Così a sperare nell'incidente diplomatico ci sono i grillini che hanno 103 deputati. La loro candidata è Francesca Businarolo. Con l'appoggio di Sel la grillina potrebbe farcela. E in questo caso comincerebbe ufficialmente un'alleanza di voto tra sinistra e grillini. Vendola avrebbe l'onere e l'onore di fare da apripista. Ma il sospetto è che lo stesso Pd stia architettando un giochetto strano per mettere ko il Pdl e fare un favore al M5S. I ribaltoni, quelli in silenzio, si fanno anche così. (I.S.)  

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