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Kyenge orango, Letta: "Calderoli si deve dimettere"

Enrico Letta

Giulio Bucchi
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"Calderoli si è scusato, e su Expo le parole di Letta sono state uno scivolone. Per me è tutto chiuso". Così parlava Roberto Maroni, giusto poche ore fa, riguardo al caso della "Kyenge orango". Peccato che il premier Enrico Letta non la pensi esattamente così. Anzi, da ambienti vicini a Palazzo Chigi trapela un certo nervosismo. "La scivolata è solo quella di un leader che non riesce a far dimettere Roberta Calderoli dalla vicepresidenza del Senato, carica che purtroppo non è oggetto di voto di sfiducia", sarebbe il giudizio del premier. E su Maroni avrebbe speso parole durissime: "Così facendo è correo degli insulti al ministro Kyenge". Una reazione, quella di Palazzo Chigi, che arriva quasi in contemporanea all'autodifesa di Calderoli in Senato, dove ha sottolineato di non essersi dimesso "perché in Parlamento non me lo hanno chiesto tanti", compreso il Movimento 5 Stelle "Si dimetta" - Ma dopo le indiscrezioni, nella serata di martedì 17 luglio, sono arrivate le dichiarazioni in pubblico di Letta. Durissime. Secondo il premier, "le parole di Calderoli sono una vergogna per il Paese". L'esponente della Lega si deve dunque dimettere perché "solo le sue dimissioni risolvono questo problema". Il presidente del Consiglio, rispondendo a una domanda al termine del suo intervento alla Chatham House, ringrazia chi lo ha interpellato sull'argomento perché "così i giornalisti italiani possono riferire all'opinione pubblica quanto è negativo per l'immagine dell'Italia quel che ha detto Calderoli". Letta poi chiosa  puntualizzando che "il vicepresidente del Senato lascia il suo ruolo solo in caso di dimissioni, non può essere sfiduciato. Dunque solo le sue dimissioni risolvono il problema".

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