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Pdl, manifestazione a Roma: parla Berlusconi

Silvio e Marina Berlusconi

Andrea Tempestini
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Tutto pronto per la manifestazione del Pdl: ore 18, via del Plebiscito, Roma. Ultimi preparativi del corteo. I sostenitori di Silvio Berlusconi sono attesi da tutta Italia. Obiettivo, esprimere la loro vicinanza e la solidarietà all'ex premier. Che ci sarà. Il Cav, insieme a Francesca Pascale, è tornato a Roma. Di sicuro salirà sul palco, ma non ha ancora deciso se prendere la parola. Il clima politico è tesissimo, e Silvio è tormentato dai dubbi: parlare in un microfono e sfogarsi o, prima di tuonare, aspettare qualche giorno e vedere come si evolverà la situazione? Grandi assenti - Come detto, Berlusconi è arrivato a Roma con un volo preso in tarda mattinata da Olbia, in Costa Smeralda. Di sicuro, alla manifestazione non ci saranno i ministri Pdl del governo Letta, una scelta criticata da un esponente azzurro di primo piano come Maurizio Gasparri: "Posto che sarà una democratica e pacifica manifestazione di totale e convinta solidarietà a Berlusconi, trovo assolutamente sbagliata la non partecipazione di ministri e membri di governo. Non è un buon segnale per il nostro popolo e per la pubblica opinione". La figlia in campo? - Alla manifestazione di Roma guarderà, interessata, anche Marina Berlusconi. Lei non sarà presente, ma nelle ultime ore la figlia del Cav è stata in prima, anzi in primissima linea. Venerdì Silvio e Marina sono rimasti insieme tutto il giorno, dalla riunione all'ora di pranzo con i big del partito fino al summit a tarda sera con Gianni Letta, Fedele Confalonieri, Alfno, Schifani, Brunetta e Santanchè, organizzatrice della manifestazione di Roma. Per la prima volta, dunque, Marina ha partecipato a una riunione a Palazzo Grazioli, a un vertice politico. Un segnale, secondo molti, che la sua discesa in campo ormai è imminente. Di sicuro Marina non resterà nelle retrovie. Le parole del Cav - In attesa della manifestazione, Berlusconi ha fatto filtrare il suo pensiero. "E' arrivato il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità", dal Quirinale ai partiti di opposizione. Secondo il Cav "con la mia assurda condanna si vogliono privare dei loro diritti politici dieci milioni di italiani". Un piano inammissibile per l'ex premier. "Non si può permettere alla magistratura di allontanare in modo violento dalla vita politica il leader del centrodestra".

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