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Il sindaco appena rieletto si raddoppia lo stipendio

Matteo Legnani
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Cinque anni fa, subito dopo essere stato eletto per il primo mandato da sindaco di Giovinazzo, in provincia di Bari, Tommaso Depalma si era dimezzato lo stipendio, portandolo spontaneamente a 1.400 euro lordi. Un bel segnale che deve aver pesato sulla sua rielezione poche settimane fa alla testa di una coalizione di otto liste (tra cui Forza Giovinazzo, di ispirazione berlusconiana), con cui Depalma ha battuto al ballottaggio il candidato di PrimaVera Alternativa Daniele De Gennaro. Nei giorni scorsi, però, Depalma con una determina si è raddoppiato il compenso, che ora tocca i 2.788 euro lordi al mese. Tutto nella norma, nel senso che per i Comuni tra i 15 e i 30mila abitanti (come Giovinazzo), la legge prevede un compenso massimo di circa 3.100 euro lordi al mese. Ma quel che ha fatto indignare l'opposizione è la motivazione con la quale il rieletto sindaco ha motivato l'auto-aumento di stipendio: "In questo modo riuscirò ad aiutare meglio e più velocemente chi ha bisogno del mio aiuto " ha spiegato. "Ho scelto di prendere l'indennità piena perché mi sono reso conto che la macchina amministrativa è troppo lenta quando si tratta di aiutare i poveri". E via con l'elenco delle buone azioni: "Da quando sono sindaco mi è capitato di acquistare medicine, pagare visite oculistiche per bambini, una volta ho comprato anche la carne a una signora che non ne mangiava da mesi". Una sorta di welfare amatoriale che le opposizioni hanno criticato duramente: "E' assurdo che il raddoppio dell'indennità sia finalizzato a favorire una sua personale e 'silenziosa' beneficienza verso persone in difficoltà per sopperire alla lentezza di quella macchina amministrativa che lui ha guidato negli ultimi cinque anni, tra l'altro così facendo criticando l'operato del suo assessore delegato alla Solidarietà sociale Michele Sollecito" attaccano da PrimaVera Alternativa. "Se le intenzioni del sindaco sono veramente benefiche, per il principio di trasparenza gli proponiamo di istituire un fondo di solidarietà in cui maggioranza e opposizione, ognuno per la parte che vuole donare, convoglino parte dei compensi ottenuti per il proprio incarico".

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