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I sondaggisti: "In Sicilia ci sarà il crollo del Pd"

Matteo Legnani
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Di qua o di là? Cioè: col Pd (ancora) o con il centrodestra? Il dubbio che assilla Angelino Alfano in vista delle elezioni regionali siciliane è di quelli non da poco. Per due motivi: perchè la Sicilia è la sua terra; e perchè la scelta della coalizione e il risultato elettorale in Sicilia influiranno in modo decisivo sulle politiche 2018. Nel senso che quel che deciderà Alfano oggi varrà anche l'anno prossimo, essendo assai poco verosimile che a distanza di pochi mesi lui e i suoi si schierino una volta da una parte e poi dall'altra. Che fare? Guardare febbrilmente i sondaggi. Il quotidiano Il Tempo, oggi pubblica un giro di interviste ai maggiori sondaggisti italiani: Roberto Weber di Ixè, Nicola Piepoli dell'omonimo istituto, Antonio Noto di Ipr Marketing e Luigi Crespi, già sondaggista di fiducia di Berlusconi. L'analisi comune è che "se il centrodestra si presenterà unito in tutte le sue componenti come ha fatto altrove (cioè con Alfano e compagnia, come in Liguria e a Genova, ndr), vincerà senza dubbio a mani basse" dice il numero uno di Ixè Weber. L'altra considerazione condivisa è che Rosario Crocetta abbia governato male, non ha giovato alla Sicilia" dice Piepoli. "E' una personalità politica che ha deluso i suoi elettori ed è impossibile che il governo di Crocetta, quando sull'Isola si andrà al voto, sia dissociato dal Partito democratico" aggiunge Crespi. Alfano avvisato, mezzo salvato... Ma nel centrodestra, e soprattutto gli elettori del centrodestra, ce lo vorranno indietro?

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