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Nitto Palma, Mussolini, Bondi,ecco chi non ha votato la fiducia a Letta

Sei senatori del Pdl non hanno votato per la fiducia al governo. Sono rimasti falchi fino alla fine. Il loro non anche contro l'ordine di Silvio e di...Alfano

Ignazio Stagno
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Letta incassa la fiducia. Al Senato, il governo conquista  235 sì e 70 no. Dopo ore frenetiche a palazzo Madama prende la parola Silvio Berlusconi e dichiara il suo "sì" alla fiducia. Poi le operazioni di voto vanno avanti senza intoppi. Il Pdl vota per Letta. Falchi e colombe si ritrovano uniti e scelgono di proseguire sulla strada del governo delle larghe intese. Ma in questo quadro di voti, e soprattutto di tensioni, qualcuno soccombe e cambia idea, qualcun altro invece tira dritto e cerca la coerenza fuori dal palazzo. Così arriva il momento decisivo. Quello del voto. I senatori azzurri, rinuiniti in mattinata a palazzo Madama votano "sì", ma cinque di loro non partecipano al voto e di fatto dichiarano il loro "no" a Letta. I "giapponesi" azzurri -  I sei "giapponesi" che resistono sull'isola del "no" mentre le altre truppe azzurre sbarcano sulla spiaggia del "sì" col Cav in prima linea sono: Sandro Bondi, Francesco Nitto Palma, Alessandra Mussolini, Remigio Ceroni, Augusto Minzolini e Manuela Repetti. Nomi che pesano e che comunque avevano da sempre espresso perplessità sull'operato del governo e soprattutto, negli ultimi giorni, su un nuovo esecutivo a guida Letta. Minzolini su twitter da settimane dichiara il suo non alle larghe intese e ha chiesto a gran voce il ritorno alle urne: "Il governo è finito. Bisogna ridare la parola agli elettori. Il Pd ha deciso ormai di eliminare politicamente Berlusconi. Non si può stare al governo con chi vuole far fuori il tuo leader". Coerentemente Minzolini ha scelto di non partecipare al voto. Stessa storia per Alessandra Mussolini e Nitto Palma. La senatrice il presidente della Commissione Giustizia, ruolo chiave nel dibattito sulle riforme e sulla decadenza del Cav non hanno accettato l'idea di prestare il fianco ad una maggioranza che è la stessa che potrebbe votare la decadenza di Berlusconi. Il 4 ottobre la Giunta per le elezioni deciderà sulla decadenza del Cav. Bondi resiste - La parola passerà proprio al Senato dove il Pd, alleato di governo del Pdl potrebbe votare a favore della decadenza. Chi non ha votato sapeva bene di essere in minoranza nel partito. Ma almeno ha dimostrato coerenza con le scelte iniziali. In tanti in mattinata hanno cambiato idea. Bondi invece ha mantenuto il punto e ha augurato "il fallimento al governo Letta". Ma nel partito del "non-voto" ci sono anche Bruno Marton e Luis Orellana del M5S. Niente voto neppure per i due esponenti di Gal Mario Ferrara e Giulio Tremonti. L'ex ministro dell'Economia ha fatto mettere a verbale di essere 'presente non votante'. Non hanno votato poi i senatori a vita Carlo Azeglio Ciampi, Renzo Piano e Claudio Abbado.

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