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Maria Elena Boschi, nel 2018 la presidenza della Camera. Ma il vero obiettivo è Palazzo Chigi

Andrea Tempestini
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La politica "sonnecchia", tra polemiche sullo ius soli e l'attesa della ripresa dei lavori parlamentari. Un sonno vigile, con lo sguardo rivolto al futuro. Alle elezioni. Al voto che, prima o poi, finalmente arriverà, non fosse altro che nella primavera il governo Gentiloni arriverà a scadenza naturale. Un voto che - sondaggi alla mano e con questo sistema elettorale - rischia di consegnarci un altro non-governo. Ma tant'è, si riflette sui candidati. A destra il caos è massimo: oltre alla sfida tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ci sono i candidati potenziali del Cav, da Calenda alle suggestioni varie in stile-Marchionne. A sinistra, il caos non è da meno: Matteo Renzi rivendica leadership e candidatura, ma ogni giorno che passa appare più debole e incandidabile. Dunque, in questo contesto, come riporta l'Espresso, c'è un'altra candidatura per ora coperta che potrebbe rappresentare la carta a sorpresa di un Renzi che va in giro dicendo: "Non saranno altri a escludermi da Palazzo Chigi, deciderò io". E se "lui" deciderà di fare un passo indietro, arrendendosi al crollo di consensi e ai veti incrociati, la carta a sorpresa potrebbe essere la sua storica fedelissima: Maria Elena Boschi. Un'ipotesi pericolosa, per il centrosinistra, perché anche la popolarità della Boschi, dal caso Banca Etruria in poi, non è scintillante. Ma tant'è, anche la diretta interessata, la sottosegretaria, sta lavorando da mesi sottotraccia per non farsi trovare, nell'eventualità, impreparata. Lavora per rafforzare il suo potere nei ministeri e tra i dirigenti statali. Ad oggi, la Boschi può contare su una solida rete di "protezione istituzionale", così la definisce Marco Damilano sul settimanale, "costruita attraverso gli uomini a lei più vicini, il segretario generale di Palazzo Chigi Paolo Aquilanti, il suo braccio destro Cristiano Ceresani, capo dell'ufficio di segreteria del Consiglio dei ministri". Una rete, quella della Boschi, che con discreta approssimazione la spingerà, nel 2018, a un gradino superiore: quello di presidente della Camera. È questo, infatti, lo scenario più probabile che la riguarda: dopo il voto, potrebbe prendersi lo scranno oggi disastrosamente occupato da Laura Boldrini. Anche se la vera ambizione, mai nascosta, di Maria Elena è quella di diventare la prima donna premier nella storia d'Italia. Ma per quello c'è tempo.

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