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La ministra Fedeli alla Festa Pd di Viterbo, lo scandalo: come hanno pagato i giovani "volontari"

Giulio Bucchi
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Alla Festa del Pd arriva la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli e i giovani "volontari" vengono ripagati con crediti formativi. Tu chiamali, se vuoi, conflitti d'interessi democratici. È il Fatto quotidiano a lanciare la bomba sulla rossa del governo, recuperando il post di Riccardo Minciotti, docente dell'Istituto Ipsea di Caprarola, che su Facebook aveva pubblicato un appello "urgentissimo": "Mi servono dieci ragazzi disponibili e con la divisa completa da sala per una manifestazione importante a Viterbo con la presenza della ministra dell' Istruzione. Ci sarò anche io, la sera del 09 Settembre. Ricordatevi che passano come crediti formativi e potrebbe esserci anche un rimborso spese".  Alla vigilia dell'evento, sottolinea il Fatto, il prof rilanciava: "Domani sera cerco con estrema urgenza personale di sala, anche ragazzi di cucina che hanno la divisa di sala, è importante essere presenti. La dirigente chiede la partecipazione". Sei minorenni in divisa da cameriere vengono così cooptati al ristorante della festa del Pd, anche se per loro pare non essere arrivato alcun rimborso spese. Il caso non è nuovo: alla Festa dell'Unità di Genova, in crisi di volontari come in tutti gli altri eventi targati Pd, avevano fatto ricorso agli studenti in alternanza scuola-lavoro per servire ai tavoli. Di fatto, gli organizzatori delle feste del Pd ricorrono sempre più spesso a minorenni messi a lavorare gratis, anche se i docenti degli istituti da cui vengono scelti ci tengono a sottolineare che si tratta di "attività formative". La dirigente scolastica di Viterbo, Andreina Ottaviani, assicura: "Gli studenti dell'istituto partecipano da anni ad iniziative ed eventi, sempre gratis. Non hanno partecipato alla festa del Pd ma presenziato all'intervento istituzionale del Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli". "Un intervento istituzionale può legittimamente definirsi tale se avviene in contesto istituzionale, tale non è una festa di partito con pubblico accuratamente selezionato come quella in questione", è l'accusa dei Partigiani della scuola pubblica, l'associazione che per prima ha segnalato l'anomalia. 

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