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Def, il Senato approva la risoluzione della maggioranza. Mdp: "Votiamo contro"

Zaccardi Michele
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Il Senato ha approvato con 181 voti lo slittamento del pareggio di bilancio al 2020, previsto nel Def. Palazzo Madama ha anche approvato, questa volta con 164 sì, la risoluzione proposta dalla maggioranza sulla nota di aggiornamento del Def. Su quest'ultima votazione il centrosinistra si è diviso, con Mdp-Articolo 1 che ha votato contro, nonostante la modifica introdotta all'ultimo che andava incontro alle richieste del movimento di Bersani. Mdp chiedeva l'abolizione del superticket sanitario, per un costo stimato di 600 milioni di euro. La risoluzione proposta dai partiti di governo ha accolto la richiesta prevedendo l'impegno per il governo di "rivedere gradualmente il meccanismo del cosiddetto superticket al fine di contenere i costi per gli assistiti". Ma non è bastato. "Noi non modifichiamo il nostro atteggiamento. Se fosse bastato l'impegno nella risoluzione avremmo partecipato allora alle riunioni per la sua stesura" commenta gelido il senatore di Mdp Federico Fornaro. Mentre la capogruppo al Senato del partito di Bersani, Maria Cecilia Guerra ha dichiarato: "Mdp-Articolo 1 voterà a favore dello scostamento del pareggio di bilancio, ma non parteciperemo al voto sulla risoluzione di maggioranza". L'impegno espresso "non basta se non c'è una vera disponibilità del governo, disponibilità su cui non sono ancora arrivati segnali veri" ha concluso Guerra. Una pioggia di critiche è arrivata anche dall'opposizione a sinistra del Pd. Il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha sottolineato le mancanze del Def: "Non c'è un piano di investimenti pubblici, non ci sono risorse sufficienti nemmeno per mettere in sicurezza il fragile territorio del nostro Paese". E nessuno stanziamento di rilievo per la "scuola, l'università e la ricerca". La risoluzione impegna il governo a sterilizzare le clausole di salvaguardia, ovvero bloccare l'aumento automatico dell'Iva, sostenere gli investimenti privati e pubblici, promuovere l'occupazione giovanile con gli interventi di decontribuzione sui contratti a tempo indeterminato e aumentare le risorse destinate al reddito di inclusione.

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