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Emma Bonino candidata di una lista civica di centrosinistra? Il piano che costringerà Renzi ad allearsi e ad abdicare

Giovanni Ruggiero
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Da giorni la lista dei nomi di possibili leader di una sinistra unita - ancora tutta da vedere - si allunga con i personaggi più improbabili. L'ultimo a sorpresa è quello di Emma Bonino, impegnatissima in questi giorni per la campagna a favore dello Ius soli, ma invocata da più parti come la terza via che salva capra e cavoli. Archiviato del tutto Nichi Vendola dopo lo scioglimento di Sel, era comparsa Sinistra Italiana messa nelle mani di Nicola Fratoianni, il capitan futuro dei post-coministi nostrani. La caccia all'uomo forte negli ultimi tempi si è concentrata sui nomi più disparati. C'è chi ha sperato nell'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, chi ha azzardato la presidente della Camera, Laura Boldrini, o addirittura il presidente del Senato, Pietro Grasso. Su tutti però aleggia lo spettro di Massimo D'Alema, che non ha mai abbandonato l'idea, più temuta che sperata dai compagni di partito. Tra tutti i candidati, Pisapia è sembrato quello con più chance di farcela, almeno finché i bersaniani non gli hanno dato il benservito tenendolo all'oscuro delle dimissioni del viceministro Filippo Bubbico, in rotta col governo sulle condizioni di Mdp a proposito di riduzione del ticket e politiche sul lavoro nell'ultima manovra. Potrebbe essere questo il casus belli che il leader di Campo progressista aspettava da tempo per tagliare i ponti con i bersaniani e mettersi in proprio, anzi in società proprio con la Bonino. Secondo un retroscena della Stampa, l'ex ministro radicale potrebbe essere il nome giusto da mettere a capo di una Lista civica nazionale di centrosinistra, con una vaga ispirazione ulivista. Un carattere ben definito sarebbe decisivo per un'alleanza con il Partito democratico di Matteo Renzi, come dice anche l'ex braccio destro di Romano Prodi, Giulio Santagata: "Oltre a personalità come la Bonino, Pisapia e Calenda - dice l'ex ministro - si può immaginare il civismo di tanti sindaci, di tante liste locali". Considerando la freddezza dei sondaggi con cui sono stati accolti tutti i candidati di sinistra degli ultimi tempi, la Bonino svetta come un gigante, visto che da anni mantiene sempre alti livelli di gradimento. Anche una recente indagine di Demos&Demetra incorona l'ex ministro radicale come il nome giusto come ottima alternativa tanto a Renzi, quanto a D'Alema: il 49% degli italiani conferma la sua fiducia a b Gentiloni e ben il 43% alla Bonino. Con cifre del genere, il segretario del Pd non avrebbe alternative a un accordo elettorale, pena il tracollo a sinistra di voti verso un candidato sicuramente più credibile di lui, oltre a riportare alle urne quei milioni di militanti disillusi rimasti a casa pur di non votarlo.

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