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Il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini: "Basta magistrati nei talk show"

Giovanni Ruggiero
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"Non è in discussione la libertà di espressione per ciascun magistrato, ma in nessun Paese europeo sarebbe consentito passare con tale facilità dai talk show e dalle prime pagine dei giornali all'esercizio di funzioni requirenti, giudicanti e anche alla presidenza di collegi di merito e di Cassazione". Lo ha detto il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, oggi presente al congresso degli avvocati penalisti. A chi gli chiedeva se ci fosse in questa frase un riferimento indiretto a Piercamillo Davigo, Legnini ha replicato: "Mi voglio solo riferire al fatto che nell'Europa dei diritti e del rispetto delle funzioni istituzionali in nessun Paese ciò è consentito con tale facilità: non esistono disposizioni e norme che consentono di arginare questo fenomeno, l'argine spetta a ciascuno dei protagonisti, soprattutto a chi tiene al rispetto sacrosanto dell'indipendenza e dell'imparzialità della magistratura che deve essere percepita come tale da ciascun cittadino".

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