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Silvio Berlusconi smaschera Luigi Di Maio: "Un frontman, dietro di lui c'è Davigo. Una persona piena di odio"

Matteo Legnani
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Una bomba così, chi se la aspettava? No, non tanto la frase sul suo ritiro dalla politica qualora non dovesse vincere le prossime elezioni politiche. Silvio Berlusconi ha 81 anni ed è difficile che tra cinque altri anni possa avere la volontà e le energie per rimettersi di nuovo in gioco. No, è il resto della dichiarazione che ha rilasciato ai cronisti una volta sbarcato a Ischia che è di quelle che lasciano il segno: "Se non ho la maggioranza io mi ritiro, perché è colpa degli italiani se non sanno giudicare chi è capace da chi invece non ha mai fatto niente. Vuol dire che siamo un popolo che non merita nulla. Ma penso che gli italiani avranno buon senso". A non conoscere il Cav la sua generosità, suonerebbe quasi come una minaccia... Poi, uno schiaffo anche a Matteo Renzi. E se le elezioni non consegnassero un vincitore? "Non c'è nessuna possibilità di larghe intese", taglia corto il Cavaliere, escludendo, almeno a parole, una riedizione dell'alleanza Pd-Forza Italia. Dunque, sul Rosatellum, afferma: "Naturalmente preferivamo il proporzionale. Siamo andati sulla proposta che ha per i due terzi il proporzionale e per un terzo i collegi. Dovremmo dividerci i collegi con gli altri movimenti politici della coalizione, ma sono sicuro che non avremo nessuna difficoltà perché la divisione avverrà guardando alla qualità del candidato che ogni volta si metterà in campo e quindi dovrebbe prevalere il miglior candidato. Il numero dei collegi da assegnare sarà fatto sugli ultimi credibili sondaggi". Il Cav, nel suo intervento ad Ischia, è un fiume in piena e torna a ribadire: "Serve una seconda moneta nazionale aggiuntiva all'euro. Nel dopoguerra ci furono le AMlire e alla lira non successe assolutamente niente", ha ricordato. Dunque, l'annoso tema della candidabilità: "La Corte di Strasburgo sui diritti dell'uomo ha il mio ricorso da 5 anni. Il 22 novembre si riuniranno per due ore. Mi dicono che la sentenza arriverà 6 mesi dopo", ha spiegato. Dunque, ha confermato di essere "disponibile ma incandidabile". Dunque, ha aggiunto: "Quando avremo in mano le sorti del Paese faremo una riforma costituzionale, che preveda che chi viene eletto abbia il vincolo di mandato. Per ultimo, l'attacco frontale, e durissimo, al M5s e a Luigi Di Maio, definito un "frontman", anche se "il vero uomo del Movimento 5 Stelle è Piercamillo Davigo". E ancora: "Se il Movimento 5 Stelle vince, sarà Dagivo che dirà non volevo, ma per amor di patria non posso tirarmi indietro" dal ruolo di premier. "E Davigo - sottolinea Berlusconi - è un concentrato di invidia, odio e rabbia. I suoi collaboratori dicono che non sorrida mai". Dalle parole di Berlusconi, insomma, è chiaro come il male assoluto da evitare sia proprio la banda dei pentastellati.

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