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Retroscena, Renzi "sfiducia" il governatore Visco: Padoan disperato chiama Gentiloni

Giovanni Ruggiero
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È una resa dei conti quella che si è consumata ieri alla Camera tra Matteo Renzi e il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco. E poco importa se la mozione avanzata dal Pd, per quanto edulcorata nella sua seconda edizione, non rispetti quasi per nulla le competenze istituzionali: il segretario del Pd ha fatto capire chiaro e tondo di non aver più intenzione di giustificarsi sui problemi bancari emersi negli ultimi anni: "quando le banche andarono fuori dai parametri - riporta un retroscena sul Corriere della sera - senza che le autorità intervenissero". La mossa Dem ha scatenato il panico all'interno del governo, ritrovatosi sovrastato alle spalle dal fuoco amico. Il più furibondo sarebbe stato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, che si è attaccato al telefono per urlare al premier Paolo Gentiloni: "Dimmi che non è vero... non ci credo Paolo, non ci credo". A non crederci c'erano anche la Bce e i mercati internazionali, tranquillizzati per quanto possibile solo dal muro messo in piedi da Sergio Mattarella, intenzionato fino all'ultimo a difendere le sue prerogative. Spetta infatti al Quirinale nominare il governatore della Banca d'Italia, su indicazione del Governo. Il rinnovo di Visco previsto per il 1 novembre sembrava scontato, la bordata in Aula del Pd ha segnato invece l'avviso di sfratto anticipato. L'attacco renziano non ha solo il sapore del regolamento di conti, ma punta anche a incassare una buona quota di elettori che ha perso quasi del tutto la fiducia nel sistema bancario italiano e nei suoi organi di vigilanza. La bordata però potrebbe costare cara al segretario del Pd, dal governo fino a qualche alleato i commenti più morbidi l'hanno definito: "Inaffidabile", oltre che etichettare quel gesto come l'ennesimo tentativo di vendicarsi per lo scandalo Etruria. Le cancellerie internazionali, oltre che la Bce, potrebbero non vedere di buon occhio questo attacco a freddo contro Visco, una zavorra che di sicuro non aiuterà Renzi a superare indenne l'intera campagna elettorale.

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