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Becchi: gli arrabbiati grillini si stanno spostando verso Salvini e Casapound

Giulio Bucchi
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Quando ti scappa addirittura una bestemmia in uno di quei pochi post che sei ancora costretto a scrivere e ormai da solo, vuol dire che non sei soltanto «un po' stanchino», ma che sei incazzato nero. Va bene regalare la Liguria e poi addirittura Genova al Centrodestra, per l' incapacità politica della persona di cui ti sei fidato ciecamente, distruggendo tutto quello che Paolo Putti aveva con pazienza costruito nel tempo; ma regalare, ora, anche la Sicilia e poi l' intero paese ai suoi avversari deve aver mandato Grillo su tutte le furie. Se la prende con Salvini, lo chiama traditore come se fossero stati prima culo e camicia, in realtà gli brucia il fatto che il partito di Di Maio non attira più il voto di protesta e i giovani si stanno spostando sulla Lega e su CasaPound (che proprio grazie alla svolta del M5s sarà forse la vera sorpresa delle prossime elezioni politiche). Se la prende con Salvini e non si rende conto che i responsabili di quello che sta succedendo sulla legge elettorale sono soltanto i suoi parlamentari, i quali, se fossero stati ai patti, ora avrebbero una legge elettorale che li avrebbe dato una grossa opportunità. E invece con questa legge elettorale faranno la fine di Marine Le Pen in Francia. Grillo è stanco, forse preoccupato anche da diversi problemi di natura familiare, e senza Gianroberto Casaleggio ha perso lucidità, e così non si è neppure accorto del fatto che tutto il male non viene per nuocere: potrebbe utilizzare quello che sta succedendo sulla legge elettorale sfruttando il dissenso che quella legge suscita almeno in una parte dell' opinione pubblica. Perché non denunciare allora l' evidente colpo di mano del Pd sulla legge elettorale, e chiamare il popolo siciliano a ribellarsi? Ma, se vuole giocarsi questa ultima carta dovrebbe prendere decisioni forti in Parlamento, e il suo impegno in Sicilia dovrebbe essere massimo, con una presenza costante negli ultimi dieci giorni di campagna elettorale. Le urla del Dibba nelle piazze non bastano più, anche lui ormai si becca i fischi esattamente come tutti gli altri politici. Pare però che Grillo non abbia la forza e neppure la voglia di buttarsi nella mischia. Dalla Sicilia nel 2012 partì, lo ricorderanno in molti, la folle ed entusiasmante corsa per le politiche del 2013. Ma allora c' era Casaleggio a dirigere magistralmente l' orchestra. Se Grillo crede che per vincere oggi in Sicilia sia sufficiente pubblicare sul blog tutti i giorni Cancelleri si sbaglia di grosso, ormai quel blog è spento, pieno di pubblicità e a parte i «talebani» e per dovere di cronaca i giornalisti pochi ormai lo seguono. La Sicilia potrebbe diventare l' inizio di un declino inarrestabile. Riuscirà Grillo a frenarlo? Altro che passo di lato, di traverso o indietro: qui solo con un deciso passo avanti Grillo può tentare la difficile impresa di risalire la china. Per il momento, non possiamo non osservare come faccia un certo effetto vedere un Berlusconi fresco e pimpante, e un Grillo di dieci anni più giovane che sembra solo l' ombra di se stesso. di Paolo Becchi

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