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Bankitalia, la controffensiva di Visco: come pensa di rimanere a Palazzo Koch

Zaccardi Michele
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Ignazio Visco non ha nessuna intenzione di farsi da parte. E soprattutto di farsi silurare da Matteo Renzi per ragioni di carattere politico elettorale. Abbandonare palazzo Koch senza reagire e macchiare così il suo operato da governatore della Banca d'Italia, nel quale dice "ho dato il meglio di me", non è nella sua indole. Visco prepara così la sua controffensiva, che passa per l'audizione alla Commissione di inchiesta sulle banche, presieduta da Pier Ferdinando Casini. "Sono pronto ad essere ascoltato domani mattina" attacca il Visco. Alla Commissione il governatore ha anche consegnato un corposo dossier dal quale "risulterà la correttezza del nostro operato". Visco in tal modo si è coperto le spalle. Nell'organo parlamentare potranno essere esaminati e discussi atti riservati, dai quali si capirà cosa è stato fatto e cosa non è stato fatto. Errori e meriti, responsabilità e colpe. La scelta sul nuovo governatore spetta a Sergio Mattarella su indicazione del Consiglio dei Ministri, dove non pochi sono stati gli attestati di solidarietà a Visco. "Ci saranno un paio di occasioni nelle quali dirò qualcosa": una celebrazione interna a Bankitalia e il discorso alla "Giornata mondiale del risparmio", il 31 ottobre. Eventi che gli consentiranno di scrollarsi di dosso qualche fastidio. 

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