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Banche, lo sgambetto di Grasso a Renzi in campagna elettorale

Giulio Bucchi
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Il piano di Matteo Renzi per usare lo scandalo banche come arma a proprio favore in campagna elettorale potrebbe aver trovato un ostacolo insormontabile: quello di Pietro Grasso. Il segretario del Pd conta di ottenere "rivelazioni scottanti" dal dossier su Bankitalia e Consob sul tavolo della Commissione ad hoc presieduta da Pierferdinando Casini, ma quel conterà sarà il tempismo. Nel timing ideale di Renzi, le notizie bomba su Visco e compagni banchieri dovrebbero finire sui giornali tra gennaio e febbraio, ma la condizione è che la Commissione continui a lavorare anche a Camere sciolte. Se si voterà a marzo, però, è uno scenario di non così facile attuazione. Tutt'altro. Il presidente del Senato Grasso ha già fatto sapere che "non si può andare oltre o scioglimento delle Camere". Traduzione: con ogni probabilità tra poche settimane la Commissione verrà stoppata e congelata fino a dopo il voto, quando la questione banche verrà nuovamente accantonata. Con gran scorno di Renzi, che sperata di avere materiale elettorale freschissimo da usare in tv, sui social e nei comizi. Gli sarebbero servite come il pane, visto che indiscrezioni dal Nazareno riferiscono di un ex premier convinto a sfidare tutto e tutti e candidarsi al Senato nel collegio di Arezzo, una delle "capitali" dello scandalo bancario italiano. Proprio quello di Maria Elena Boschi e di Banca Etruria.

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