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Sicilia, proiezioni: testa a testa tra Musumeci e Cancelleri

Andrea Tempestini
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Le prime proiezioni sul voto delle regionali in Sicilia sembrano in parte smentire quanto tracciato dagli exit poll di domenica sera. Stando ai primi dati diffuso dal Viminale, tra Nello Musumeci e Giancarlo Cancelleri ad ora è perfetta parità. Al 34% sia il candidato di centrodestra sia il grillino. Ad ora, l'unica certezza è il disastro clamoroso della sinistra, con Fabrizio Micari del Pd al 21% e Claudio Fava al 9 per cento. La copertura dei voti è al 5 per cento. Per cercare di disinnescare le polemiche relative al fatto che lo spoglio è iniziato con una notte di ritardo, i seggi sono stati guardati a vista per tutta la notte dopo la chiusura alle 22 di domenica. Polizia, carabinieri e finanzieri hanno controllato per tutta la notte le urne contenenti le schede elettorali degli oltre 2 milioni di siciliani che ieri sono andati al voto. Bassa l'affluenza, pari al 46,76 per cento. Come detto, a sinistra il tracollo del Pd è clamoroso. E sul banco degli imputati, ovviamente, ci sale subito Matteo Renzi, leader sempre più debole in vista del voto della prossima primavera. Chiare le parole di Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria nazionale, secondo il quale il Pd si trova davanti a "una sconfitta tanto annunciata da tempo quanto netta e indiscutibile". Ed in questo contesto, se Renzi afferma che il voto "non ha valenza nazionale", c'è chi come Andrea Orlando, di fatto, ha già iniziato a chiedere un passo di lato del segretario. Nel centrodestra, invece, chi già canta vittoria è Silvio Berlusconi: comunque vada, con Musumeci ha ottenuto un grande risultato, nel nome di un centrodcestra unito e moderato. Matteo Salvini, da par suo, ha subito iniziato a cannoneggiare contro il governo, chiedendo l'immediato scioglimento del Parlamento ed "elezioni subito".

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