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Sergio Mattarella ha deciso: al voto tra il 4 e il 18 marzo. Silvio Berlusconi tagliato fuori dai giochi?

Andrea Tempestini
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L'Italia, tra poco, voterà. Resta da capire quando. E sul punto potrebbe rivelarsi decisivo il ruolo di Sergio Mattarella, il silente Capo dello Stato, che avrebbe messo a punto un piano. Un piano che però non prevede il voto a fine maggio, magari nell'election day dove far coincidere politiche e le regionali di primavera. La road map sarebbe tracciata: prima blindare la finanziaria, e sul punto Paolo Gentiloni chiede ai suoi ministri di evitare "l'assalto alla diligenza". Dopo, il premier, non farà altro per tenere in vita il suo governo. E Mattarella, come detto, secondo quanto rivela La Stampa avrebbe già deciso come agire: aspetterà fino alla Befana per sciogliere le Camere, in modo da portare l'Italia al voto tra il 4 e il 18 marzo. Una data che fa felici tutti, tranne Silvio Berlusconi. Già, perché come da retroscena di stampa, il Cavaliere mirava al voto a maggio. Il motivo? Presto detto: avere più tempo possibile per ottenere la sentenza della Corte europea di Strasburgo che potrebbe restituirgli la candidabilità. Ed entro fine maggio quella sentenza potrebbe arrivare. Ma la mossa di Mattarella, così, rischia tagliare fuori dai giochi definitivamente Berlusconi. Le sue possibilità di correre come candidato premier, ora, appaiono in picchiata.

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