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Silvio Berlusconi cita Benito Mussolini da Bruno Vespa: "Il mio motto? Credere, obbedire, combattere"

Andrea Tempestini
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Uno scatenato Silvio Berlusconi continua la campagna elettorale da Bruno Vespa, nel salottino di Porta a Porta. Scherzoso e più vitale che mai, rispondendo a una serie di domande su se stesso, le sue passioni, i suoi difetti ("Non ne ho, sono praticamente perfetto", afferma) cita, con un sorriso, anche Benito Mussolini. Quando gli viene chiesto quale sia il suo motto, risponde: "Credere, obbedire, combattere". Dopo una risata, torna serio e afferma: "Da ogni male bisogna saper trarre un bene, oppure, come diceva mio padre, devi sempre portare il sole in tasca per offrirlo a tutte le persone che incontri". Dunque si passa alla politica, e afferma che alle prossime elezioni "sarò comunque in campo. Farò il regista in campo se sarò candidabile, farò l'allenatore come Ancelotti e Sacchi" se invece resterà valida la legge Severino che impedisce al leader di Forza Italia di candidarsi ed essere eletto. Quindi, sull'ipotetica squadra di governo, afferma: "Spero di presentare la squadra con cui vinceremo con una forte maggioranza prima delle elezioni". Dopo queste frasi non si può non chiedergli conto del rapporto con Matteo Salvini. E Berlusconi spiega: "Non guardo con particolare preoccupazione al momento degli accordi nella nostra coalizione. Salvini ha un suo modo di agire, è un personaggio che nella comunicazione certe volte è prorompente, forse troppo prorompente, ma quando si siede a un tavolo è molto razionale e dimostra sempre buonsenso". E ancora, sul leader della Lega Nord afferma: "Noi non siamo concorrenti, ma alleati". C'è tempo e modo anche per commentare il difficile momento politico vissuto da Matteo Renzi: "Non gioisco per i momenti negativi degli altri leader. Mi dispiace vedere un avversario che si trova in un momento di difficoltà". E ancora: "Quando ero presidente del Milan la prima cosa che facevo andavo dagli avversari per tirargli su il morale quando perdevano. E perdevano sempre". Sulla data delle prossime elezioni politiche, Berlusconi conferma il desiderio di andare alle urne a maggio: "Intanto ci sono dei motivi oggettivi per spostare in là la data delle elezioni nazionali, perché avremo elezioni amministrative e regionali e il fatto di non fare tutto nella stessa giornata costerebbe 500 milioni. Io deciderei per un election day unico, ma spetterà alla saggezza del capo dello Stato decidere". Dunque, un auspicio: "Speriamo nel 22 di novembre", quando si riunirà la Corte Strasburgo per decidere sulla sya candidabilità. "Sono 5 anni che la Corte di Strasburgo deve decidere", ricorda l'ex premier.

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