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Al ministero della Difesa si celebra l'Esercito e risuona l'inno fascista "Giovinezza"?

Andrea Tempestini
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"Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza". Le note e le parole che rievocano il Ventennio fascista sono risuonate alla presentazione del calendario storico dell'Esercito, avvenuta qualche giorno fa nel salone d'onore dello Stato maggiore. Un evento organizzato dal ministero della Difesa, come sottolinea Il Tempo, e dunque, il fatto che risuonasse un inno fascista non è piaciuto a tutti. Peccato però che si trattasse di una versione storica, quella stesa nel 1909 dal torinese Nino Ocilia, anni prima della costituzione dei primi fasci. Già, perché Giovinezza nacque nei primi anni del XX secolo e divenne popolare tra i volontari universitari partiti per la Grande Guerra. Dunque, tra le trincee divenne uno dei canti più amati tra i reparti d'assalto, e dopo la fine del conflitto l'inno si fece sempre più popolare tra gli squadristi fascisti, che ne riadattarono le parole alla causa mussoliniana. Dunque, col regime, il brano divenne ufficiale del partito dopo il 1925 da eseguirsi in ogni occasione pubblica, subito dopo la Marcia Reale. Ragioni per le quali, in molti, pochi giorni fa alla presentazione del calendario si sono stupiti. Tra questi, il presidente della commissione Difesa, il piddino Francesco Saverio Garofani: "Capisco che fossero animati dalle migliori intenzioni e che si trattasse di una canzone precedente al fascismo, ma qualche disgagio l'ho provato", ha concluso.

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