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Matteo Salvini: "Io e Matteoli stavamo lavorando al programma. No al referendum sull'euro. Mai con Di Maio"

Andrea Tempestini
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Per Matteo Salvini, "il referendum sull'euro è una sciocchezza". Così a Circo Massimo, su Radio Capital, il leghista liquida l'ipotesi di consultazione avanzata e poi sostanzialmente smentita da Luigi Di Maio, il candidato premier del M5s che fugge dai confronti televisivi e che, ogni santo giorno, riesce a smentire se stesso. Per Salvini, "la vera emergenza è portare il lavoro in Italia: l'euro fa parte delle regole europee che devono cambiare. Da 15 anni ci sentiamo dire che bisogna chiudere gli ospedali per ridurre il debito che invece è aumentato. Quella del referendum è una sciocchezza". Leggi anche: Bisignani, che bomba su Di Maio... Dunque, il segretario del Carroccio esclude l'appoggio a un governo Di Maio: "Basta vedere Spelacchio a Roma, come governano le città. Dico no a un 'governo Spelacchio'. Il M5S cambia idea continuamente". Quindi umilia nuovamente Di Maio: "Non sa come funziona, qualcuno deve spiegarglielo. Il presidente della Repubblica non gli dirà 'sei simpatico, elegante, vai a letto in giacca e cravatta e ti affido il mandato', ma lo affiderà a chi ha la maggioranza per governare. E l'unica coalizione che può avere il 40% è quella del centrodestra. Matterella chiamerà noi a formare il governo". Dunque si parla di centrodestra, del programma, e questo è uno dei passaggi più interessanti dell'intervista: "Il programma della Lega è pronto, credo lo siano anche quelli degli alleati". Salvini rivela poi che "con Altero Matteoli stavamo ragionando di programma, a questo punto si slitterà dopo Natale. Domani presenteremo il simbolo, la Lega punta almeno al 20% e credo che ci arriveremo". Salvini, poi, ribadisce che sull'abolizione della legge Fornero "non tratto nemmeno un quarto d'ora". Infine, salva gli 80 euro di Matteo Renzi: "Li terrei per i redditi medio-bassi", conclude.

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