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Luigi De Magistris, l'ultima trovata del sindaco di Napoli: una strada al terrorista Yasser Arafat

Yasser Arafat

Benedetta Vitetta
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Una strada per Yasser Arafat. Questa l'ultima pensata del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Una decisione che, sicuramente, provocherà polemiche specie nella comunità ebraica partenopea. La decisione è stata presa dalla Commissione Toponomastica del Comune di Napoli, che nell'ultima riunione ha definito una serie di nuove intitolazioni. "La scelta" si legge in un articolo de Il Tempo, "è stata motivata con il premio Nobel per la pace ricevuto ai tempi degli accordi di Oslo del 1993. Peraltro insieme all'ex presidente israeliano Shimon Peres e all'allora premier Yitzhak Rabin, poi assassinato anni dopo da un sedicente fanatico religioso ebreo. Rabin e Peres, però, nella toponomastica napoletana non entreranno".  Insomma - con questa onorificenza - Napoli decide di celebrare l'ex leader Olp e i suoi massacri. "Arafat, che nella precedente vita di capo dell'Olp e del terrorismo palestinese era sostanzialmente una pedina dell'Urss nella guerra fredda" ricorda l'articolo,  "e la sua lotta armata non era molto dissimile da quella delle Br in Italia o della Raf in Germania, salvo per i mezzi dieci volte più imponenti, dall'estate del 200 si trasforma improvvisamente in predicatore di odio islamico".   Terrorismo a parte, conclude Il Tempo, "forse qualcosa che avrebbe dovuto far riflettere Luigi De Magistris, prima di decidere di intitolare questa strada, o piazza, ad Arafat, sarebbe dovuta essere la coerenza dell'ex pm con la sua crociata contro la corruzione. Arafat non era di certo uno che poteva unirsi ai coretti di onestà dei grillini. O ai comizi sulla legalità di politici come lo stesso De Magistris. Aveva portato all'estero una fortuna in soldi dei palestinesi. Una bella parte del bilancio dell'Anp, a partire dai fondi che generosamente Europa, Usa e Arabia Saudita, elargivano e elargiscono ogni anno come aiuti umanitari".

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