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Marco Travaglio attacca Luigi Di Maio: si candida a leader del Movimento Cinque Stelle

Giovanni Ruggiero
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Se anche il direttore del Fatto quotidiano, Marco Travaglio, arriva a bocciare il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, la situazione per i grillini è a dir poco catastrofica. In un suo recente editoriale, Travaglio ha massacrato di critiche il vicepresidente della Camera, senza risparmiare tutti i dirigenti pentastellati che seguono a ruota. Con Beppe Grillo chiuso nel mutismo assoluto, Travaglio detta la linea del Movimento, corregge i piani e dà suggerimenti su come i grillini dovrebbero comportarsi. Insomma, fa il leader di fatto del partito, disperandosi perché gli attivisti e parlamentari dimostrano "assenza di pensiero" o "esultano delle disgrazie altrui", proprio nel momento in cui il Pd è al suo minimo storico travolto dalla "catastrofe politica, etica e mediatica del Giglio magico sul caso banche", come riporta il Giornale che lo lancia ormai come "candidato leader". Leggi anche: Secondo voi è vero che Travaglio odia le donne? Contro Di Maio il direttore del Fatto ne dice di tutti i colori, non gli perdona nessuno dei tanti pasticci combinati negli ultimi tempi. Ultimo solo in ordine di tempo quello sul referendum sull'euro: "L'apoteosi della confusione". E poi quel farfugliare su cosa farà una volta vinte le elezioni: "L'idea di ricevere l'incarico da Mattarella e presentarsi alle Camere per vedere 'chi ci sta' è roba da fumetti per ragazzi: se ci starà qualcuno o non ci starà nessuno, dipenderà dalle cose che Di Maio dirà di voler fare". Troppe le incertezze di Di Maio su evasione fiscale ed economia in nero, Travaglio perde la pazienza e si mette anche a dispensare consigli, soprattutto per intercettare i voci degli elettori delusi dal Pd. Come per esempio quello di mettere da parte le stupidaggini e scrivere una lista di "dieci cose concrete e fattibili. (...) Senza indossare il doppio petto e andare in giro a rassicurare l'establishment".

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