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Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni: il tariffario. Quanto chiedono ai candidati

Eliana Giusto
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Per candidarsi con Forza Italia l'obolo è obbligatorio. Che gli interessanti siano della vecchia guardia o nuove leve non fa differenze. La cifra da pagare al partito di Silvio Berlusconi ormai a secco sarà fra i 30 e i 40 mila euro e non si scappa. Anche perché il Cavaliere, per legge, non può più donare più di centomila euro all'anno. Così entro il 29 gennaio - termine per la presentazione delle liste - bisogna dare l'assegno come precondizione per la candidatura. Per approfondire leggi anche: Forza Italia, il documento bomba: chi la voterà "La cifra dovrebbe aggirarsi sui 30 mila più che 40 mila euro, ma la beffa sta nel fatto che la pretendono da tutti noi, anche da chi sa di avere poche chance di spuntarla, con l'impegno del partito di restituire eventualmente la somma in caso di mancata elezione - raccontano a Repubblica alcuni parlamentari uscenti - Ma col partito a secco di quattrini, i tanti morosi, vatti a fidare...". Anche la Lega chiede il contributo e ogni candidato dovrà versare 20mila euro. Matteo Salvini precisa che "non possiamo competere con gli altri che spenderanno milioni. Ad oggi sul conto corrente della Lega abbiamo 15 mila euro grazie alla procura di Genova (che gli ha sequestrato i conti, ndr) e quindi chiederemo a tutti gli eletti e ai nostri candidati di darci una mano per stampare volantini e manifesti elettorali. Faremo una campagna elettorale low cost ma con una grande prospettiva di vittoria".   Fratelli d'Italia chiede un obolo di 5 mila euro: "Nel 2013 eravamo appena nati e abbiamo versato 3-4 mila euro per candidato per creare un fondo di sopravvivenza - racconta Ignazio La Russa - Ripeteremo più o meno la cosa quest'anno. So che Adolfo Urso sta organizzando qualche cena. Ma siamo abituati a fare le nozze coi fichi secchi, non ci spaventa".

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