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Sanremo, la minaccia dei comici sul palco dell'Ariston in campagna elettorale: sale il rischio comizio politico

Giovanni Ruggiero
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Il terrore più grande che serpreggia tra i corridoi della Rai è che il palco dell'Ariston si possa trasformare in una tribuna per comizi a pochi giorni dal voto del 4 marzo. Il Festival di Sanremo anche quest'anno cade nel bel mezzo della campagna elettorale, da sempre grande cruccio per i vertici di viale Mazzini molto più degli ascolti in potenziale calo, degli ospiti strapagati e delle canzoni ormai noiose e ripetitive. Leggi anche: Gabbani, la frase con cui sputtana Fiorella Mannoia I sonni dei dirigenti Rai sono ancora infestati dall'incubo di Maurizio Crozza che, nella prima serata del 2013, si lanciò in un'imitazione di Silvio Berlusconi che raccolse più fischi dal pubblico che risate. Quel caso fece scoppiare un ferocissimo caso politico che si è trascinato per settimane, come ricorda il Giornale, archiviato con leggerezza dall'Agcom che ritenne inapplicabile la par condicio sugli spettacoli di satira. Quella decisione rappresenta ancora un pericoloso precedente per la quiete delle poltrone più alte della tv pubblica, per questo finora sono trapelati alcuni nomi sui superospiti, ma c'è silenzio totale sulla scelta del comico. Leggi anche: Sanremo, ecco quanto guadagnerà Michelle Hunziker: cifra da capogiro In una sorta di eterno dèjà vu, i nomi in ballo non sono cambiati granché dall'ultima campagna elettorale. Così come allora, c'è sempre Berlusconi in corsa, in più c'è il meno spiritoso Matteo Renzi, tutti personaggi che fanno la metà del repertorio di Crozza, già diviso tra La8 e Raiuno. E chissà che anche stavolta tornerà Beppe Grillo a imperversare fuori dal teatro Ariston, così come nel 2014 quando improvvisò un comizietto davanti a uno sparuto gruppeto di passanti. 

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