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Par condicio, la folle norma su opinionisti e ospiti nei talk tv. Furia Mentana: "Roba ridicola"

Giulio Bucchi
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Da oggi, ogni commentatore e opinionista nei talk politici in tv dovrà "schierarsi". L'Agcom, in tema di Par condicio, obbligherà anche le tv private a "etichettare" con il colore di un partito i propri ospiti per garantire "trasparenza" di fronte ai telespettatori. Il garante parla di "bilanciamento", ma per molti addetti ai lavori si sconfina nella follia. Tra i commenti più duri c'è quello del direttore del TgLa7 Enrico Mentana, che sia in diretta sul suo tg sia in due interviste al Corriere della Sera e al Giornale non risparmia le critiche per una norma, spiega, che assomiglia tanto a un "colpo di accetta". "Mettiamo che debba scegliere per par condicio un antirenziano - scherza, ma non troppo -. Ok, ma di che tipo? Un dalemiano? Uno di centrodestra? Un Cinquestelle? Ci sono 50 sfumature di opinionista. Qui mi pare che si voglia a tutti i costi fare una norma Sallusti-Travaglio". Esistono talk e trasmissioni sbilanciate, ma, sottolinea Mentana, "l'elettore, il pubblico non è bue". Il Garante per le comunicazioni, conclude il direttore sul Corsera, "è meglio che si limiti a regolare i tempi di esposizioni dei politici e l'uso legittimo dei sondaggi, ma non entri nel recinto del giornalismo. Ho letto nel regolamento della Par condicio che dovrei anche rispettare la parità di genere nel comporre il parterre degli ospiti politici. Una cosa ridicola che non tiene conto della realtà. E poi una raccomandazione che viene da un consiglio, quello dell'Agcom, dove sono tutti maschi, la restituisco al mittente. Prima si guardino in casa loro".

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