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Silvio Berlusconi da Vespa: "Governo con il Pd se accettano il nostro programma"

Giulio Bucchi
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Larghe intese sì, ma solo con la sinistra e se la sinistra accetterà in toto il programma berlusconiano. È lo scenario tratteggiato dal Cavaliere a Porta a Porta, al termine dell' ennesima giornata frizzante in casa del centrodestra. E conclusa con lo staff dell' ex premier che precisa: le parole del leader «non sono in alcun modo da intendere come una manifestazione di disponibilità» a un nuovo Patto del Nazareno. Per approfondire leggi anche: Berlusconi, schiaffo in diretta a Salvini sulla Fornero Ma al di là dei sospetti della Meloni e di Salvini sul desiderio d' inciucio di alcuni settori forzisti, tengono banco i bisticci sul programma. Non è tanto il dibattito sulla Flat Tax, a scuotere la coalizione: Berlusconi conferma di voler partire dal 23% per poi «arrivare al 20%», una percentuale più vicina al 15 proposto dalla Lega. No, il vero scontro resta sulla legge Fornero. Salvini, anche ieri, conferma di volerla cancellare. Del tutto. Il Cavaliere frena. «Alcune cose vanno mantenute», perché «abbiamo approfondito l' argomento con i nostri economisti e abbiamo visto che alcune cose bisogna mantenerle come sono» per scongiurare una voragine nei conti pubblici. Non solo. «L' età media oggi continua a salire e quindi crediamo che giustamente salga anche l' età in cui una persona va in pensione. Ma con il sistema contributivo se uno vuole andare in pensione a 50 anni prende la pensione con i contributi accumulati» continua il leader azzurro, che su questo tema ha promesso di portare l' assegno minimo a mille euro per tutti. Fatto sta che il paletto berlusconiano sulla Fornero arriva dopo l' altolà dell' azzurro Paolo Romani all' ipotesi salviniana di cancellare l' obbligo dei vaccini, e rende l' idea di un clima di crescente competizione tra alleati. Un po', il clima è figlio della legge elettorale che stimola i derby nella coalizione. Un po' è l' aria generale, resa elettrica dai sospetti d' intelligenza col nemico e dai dossier aperti su programma e - soprattutto - candidature. Mentre il gran rifiuto di Roberto Maroni è una ferita tutt' altro che rimarginata, soprattutto nel Carroccio, con ricadute su tutta la squadra. È in questa situazione che Berlusconi rassicura le truppe alleate. A proposito di eventuali larghe intese (scenario che l' ex premier ritiene improbabile) «c' è un solo modo per un accordo con le altre forze politiche, prima di tutto ed esclusivamente la sinistra» e cioè «che la sinistra accettasse in toto il nostro programma». Segue, come detto, il chiarimento dell' ufficio stampa per prevenire equivoci. Di certo, quello dell' ex premier è stato un modo per attaccare ancora i grillini. D' altronde, aggiunge il leader azzurro, perfino «il mondo guarda con orrore ai Cinque Stelle» perché «è un partito ribellista». Il Cavaliere si sente attore principale della coalizione? Be', «non prendo ordini da Berlusconi ma dalla democrazia» detta la Meloni a Carta Bianca su Rai3, aggiungendo che l' alternativa al centrodestra «è il caos». Berlusconi reagisce alle resistenze degli alleati come il saggio zio alle prese con nipotini vivaci: «Sono convinto che il centro destra avrà una maggioranza ben superiore al 40% per governare» rassicura. Perfino Salvini, conferma l' uomo di Arcore, «è una persona di assoluta responsabilità». Una squadra coesa (per Renzi, sono solo «bravi a fingere» perché «sono d' accordo su nulla») che secondo Forza Italia può toccare il 45%. Anche grazie al supporto della cosiddetta quarta gamba di Lorenzo Cesa e Raffaele Fitto, mentre Stefano Parisi pensa di correre per conto proprio. Sempre nel centrodestra. L' ex candidato sindaco di Milano, commenta Berlusconi, «fa un po' troppo il protagonista», e per questo aumentano «le difficoltà» con gli altri. C' è tempo per ragionare su altri punti. Jobs Act: «È stato un aiuto positivo per molti, ma con l' introduzione delle misure da noi ideate non sarà più necessario». Gli 80 euro di Renzi: «Saranno ricompresi in quello che le persone riceveranno con il reddito di dignità». Corea del Nord: «Tra i rischi a cui siamo soggetti oggi, uno è la possibile guerra atomica. Se si verificasse un attacco contro la Corea del Nord, credo che il signor dittatore non resisterebbe alla voglia di schiacciare il bottone». Il Cavaliere commenta anche la posizione di Catherine Deneuve che «ha detto cose sante». L' attrice francese ha infatti firmato una lettera appello in cui scrive: «Lasciamo agli uomini la libertà di importunarci» sul caso Weinstein. «È naturale» osserva l' ex premier «che le donne siano contente che un uomo faccia loro la corte, a me sono sempre le donne che la fanno. Mi sembra naturale, corteggiare non è un' offesa purché si resti nell' eleganza». Oggi, il Cavaliere sarà ospite del nuovo talk show politico di Rai2, Kronos, condotto da Annalisa Bruni e Giancarlo Loquenzi. Salvini lo avverte: «Sulla Fornero abbiamo un impegno irrinunciabile». di Matteo Pandini

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