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Immigrazione, il sondaggio: quanti voti guadagna chi vuole la linea dura

Giulio Bucchi
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Gli sbarchi e l'immigrazione non controllata sono un'emergenza vera, sentita dagli italiani come tale. E per questo decisiva anche in campagna elettorale. Per questo, l'uscita sulla "razza bianca da difendere" di Attilio Fontana, candidato leghista del centrodestra alla carica di governatore della Lombardia, rischia di avere un grosso impatto sui sondaggi pre-voto. Lapsus o no, Fontana ha espresso una posizione che sia pur con varie sfumature viene condivisa da molti elettori, non solo del centrodestra. Anche per questo, come sottolinea il Messaggero, sia il Pd sia il Movimento 5 Stelle si stanno muovendo sulle stesse coordinate. Paura degli immigrati, controllo dei migranti e degli afflussi. Ne parla il candidato grillino Luigi Di Maio, e ne parla anche il premier Matteo Renzi che insiste con il ministro degli Interni Marco Minniti, quello della "linea dura" a sinistra, affinché si candidi e vada di più in tv.  Per approfondire leggi anche: "Dice che gli immigrati non gli fanno paura? Io...", la risposta di Feltri al Papa Il "comparto immigrazione", secondo il Messaggero, nei sondaggi pesa eccome: fra il 25 e il 30% degli elettori ammettono che alla fine voteranno per i partiti che promettono rigore. Il 20% dell'elettorato di centro-sinistra (circa due milioni di italiani) sono peraltro preoccupati per la presenza massiccia degli immigrati nei "canali welfare" come scuola, sanità e case popolari. Secondo Swg, lo slogan "prima degli italiani" è la seconda chiave elettorale (48%) dopo la riduzione delle tasse (58%) ed è appunto trasversale: unisce destra e sinistra, Nord, Centro e Sud, città, periferie e provincia.

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