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Elezioni politiche, la Corte costituzionale chiamata a decidere sul voto all'estero: la decisione prima del voto

Giovanni Ruggiero
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Il consigliere regionale del Veneto Antonio Guadagnini ha tutte le intenzioni di far saltare la data del voto fissata per il prossimo 4 marzo. Da circa due anni il consigliere ha imbracciato una battaglia legale contro la legge per il voto degli italiani all'estero. Lo scorso 5 gennaio la sua determinazione ha raccolto il primo grande successo: il 21 gennaio la Corte costituzionale si riunirà per decidere proprio sulle sorti del diritto di voto degli italiani all'estero, un bacino di voti che in un'elezione come questa potrebbe essere determinante. I dubbi sulle procedure con cui gli italiani all'estero possono votare sono diversi e arrivano da più parti. La battaglia del consigliere Guadagnini trova riscontri anche nella posizione espressa dal direttore generale della Farnesina per gli italiani all'estero, Cristina Ravaglia, che come ha ricordato il Mattino di Padova aveva espresso le sue perplessità: "Questo sistema di voto - aveva detto - è totalmente inadeguato, soggetto a variabili incertezze, se non contrario ai principi costituzionali". La decisione della Consulta arriverà di fatto a pochi giorni dalla scadenza elettorale. Secondo Repubblica, una sentenza chiara non potrà che essere depositata almeno 11 giorni prima del voto, quando ormai le procedure elettorali degli italiani all'estero saranno in corso.

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