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Luigi Di Maio, la rottura definitiva con Beppe Grillo: il retroscena sul garante che fa saltare il Movimento

Giovanni Ruggiero
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Anche uno come Luigi Di Maio arriva a capire che a meno di due mesi dalla data del voto non è il caso di far scoppiare polemiche interne al Movimento Cinque Stelle. Figuriamoci poi se lo scontro è con Beppe Grillo. Per questo i due non perdono occasione per smentire categoricamente ogni sospetto di possibili divisioni, di divergenze su temi fondamentali come la prospettiva di alleanze con altre forze politiche, nel caso in cui i grillini si dovessero ritrovare in odore di governo. Intanto però Beppe Grillo prepara la sua vendetta. Secondo un retroscena del Quotidiano nazioanale, mentre il candidato premier Di Maio è a Pescara per il grande lancio della campagna elettorale, il garante Grillo - assente - viene descritto dai parlamentari uscenti come "solo, incattivito e tradito". I segnali della rottura riemergono forti, a cominciare dal divorzio sulla gestione del blog e della comunicazione del gruppo parlamentare, a breve non più nelle mani della Casaleggio srl. Sarebbe solo il primo passo da parte di Grillo di riprendersi un partito ormai nelle mani di Casaleggio e Di Maio. Leggi anche: Di Maio-Grillo, la verità dietro le dichiarazioni di pace: perché ora si odiano La strategia di Grillo è determinata a far terra bruciata attorno al candidato premier. Innanzitutto avrebbe dato mandato ai grillini più ortodossi di "tenerlo d'occhio", rimproverandogli di andare troppo in tv. Di Maio per tutta risposta è andato su Rete4 a Quinta colonna, da quel momento sembra che le comunicazioni tra i due siano saltare del tutto. Grillo ha cominciato a fare la conta tra chi è con lui e chi contro. Dalla Casaleggio, dove lo chiamano "il genovese", hanno anche provato a farlo ragionare, mandandogli però come ambasciatore Pietro Dettori, amico di Di Maio e quindi odiato da Grillo. Naturalmente Dettori è tornato a Milano senza aver concluso nulla. Leggi anche: Becchi durissimo: "È il Führer del M5S" / Video Difficile capire quando comincerà lo scontro vero e proprio, se prima o dopo il voto, di certo il campo di battaglia sarà la comunicazione. Grillo ha assoldato il giovane attivista Tiziano Pincelli, già candidato M5S alle comunali di Roma del 2016 ed esperto di social. Con lui il comico-garante vuole rilanciare il suo blog personale, scomparso anche dal nuovo simbolo del M5S. Per farlo potrebbero arrivare anche "firme" illustri, come Alessandro Di Battista, per questo turno elettorale rimasto casualmente alla finestra. A quel punto la resa dei conti sarebbe ferocissima e per Casaleggio e Di Maio il risultato non sarebbe così scontato a loro favore.

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