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Luigi Di Maio, il presidente dell'Accademia della crusca lo ridicolizza: "Cosa c'è dietro al suo congiuntivo sbagliato"

Andrea Tempestini
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Claudio Marazzini è il presidente dell'Accademia della Crusca, il "custode" della lingua italiana. Una lingua italiana che, spiega in un'intervista a La Stampa, viene di fatto uccisa dalla campagna elettorale: "Sarà la campagna elettorale linguisticamente più povera di tutti i tempi, al punto che se ne farà un oggetto di studio". Secondo Marazzini, "frasi fatte come gli immigrati aiutiamoli a casa loro, per prima cosa aboliremo la legge Fornero, gli italiani innanzitutto, basta con le tasse universitarie, sono titoli ad effetto lasciati volutamente orfani di un ragionamento completo". Leggi anche: La furia di Di Maio contro Beppe Grillo "Per il momento - continua - si sta uccidendo la lingua italiana". Dunque gli chiedono se uno dei grandi accusati è Luigi Di Maio, il leader grillino che non azzecca mai un congiuntivo. "Quegli strafalcioni - sottolinea - meritano un discorso a parte. Perché usciti dalla bocca di un candidato premier dei Cinque stelle diventano un manifesto". Cioè? "Vedete, dice Di Maio, io maltratto la lingua italiana esattamente come vuoi, non sono della Casta". Lo fa dunque apposta? "Non dico questo, ma una cosa così anche se lascia l'uso corretto dell'italiano agonizzante sotto la cornice azzura di Facebook, alla fine porta voti".

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