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Pier Ferdinando Casini, la commissione banche? Finisce in nulla di fatto

Eliana Giusto
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Alla fine la commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche presieduta da Pier Ferdinando Casini si è conclusa con un nulla di fatto. Nessuno accordo su un documento comune è infatti stato raggiunto e la relazione conclusiva del vicepresidente Mauro Marino è passata con 19 voti favorevoli (Pd e centristi). I contrari sono stati 15, gli assenti 6. Altri gruppi parlamentari, come i Cinque Stelle e Forza Italia, hanno consegnato una loro relazione. Leggi anche: Bankitalia non vuole disturbare il processo a Bazoli La conclusione a cui si è arrivati è che i due organi di vigilanza sulle banche - Consob e Banca d'Italia - non hanno fatto come avrebbero dovuto il loro lavoro. "L'esercizio dell'attività di vigilanza non si è dimostrato del tutto efficace", si legge. "Inefficace" il controllo e "impotenti" i poteri sanzionatori. Non solo, sottolinea il Giornale, la Consob non è nemmeno riuscita a "individuare tempestivamente le criticità poi individuate dall'autorità giudiziaria" a fatti ormai consumati. Ma Casini si dice soddisfatto: "È una relazione seria, decisa e allo stesso tempo equilibrata, e ha il grande pregio di non essere elettorale". E ancora: "Ci sono stati dei ladri e truffatori che hanno cercato delle scorciatoie nell'illegalità per tenere in piedi i loro istituti. La relazione suggerisce di rafforzare la collaborazione e gli scambi di informazioni tra Bankitalia e Consob e di allargare a Banca d'Italia i poteri investigativi già riconosciuti alla Consob, tra gli altri quello di utilizzare la polizia giudiziaria per effettuare le ispezioni".

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