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Luigi Di Maio furbetto: quando ha restituito al Movimento la quota del suo stipendio di ottobre, novembre e dicembre

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Matteo Legnani
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Lo scandalo degli onorevoli grillini che hanno barato sulla restituzione di una parte dello stipendio al Movimento si allarga. Andrea Cecconi e Carlo Martelli hanno sottratto 90mila euro, ma pare che altri nomi stiano emergendo. D'altronde anche il loro "capo"... Il quotidiano Il Giornale rivela come proprio nelle stesse ore in cui è scoppiato lo scandalo, Luigi Di Maio sia "volato" in banca a regolarizzare la sua posizione. Solo due giorni fa (il 9 febbraio), il candidato premier ha eseguito il bonifico con cui ha restituito al Movimento la quota dello stipendio riferita ai mesi di ottobre, novembre e dicembre: in tutto, 4.040 euro. Ma il "braccino corto" nei rimborsi non è una novità da parte sua. Infatti, riporta sempre Il Giornale, solo lo scorso 14 dicembre, alla vigilia del voto per le parlamentarie, il leader grillino aveva regolarizzato la sua posizione per i mesi di luglio, agosto e settembre. Leggi anche: Giorgia Meloni, intervista esclusiva a Libero: "Vi svelo lo schifo di Di Maio"

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