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Luigi Di Maio e M5s spazzati via a tre settimane dal voto: rimborsopoli, manca almeno mezzo milioni di euro

Andrea Tempestini
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A tre settimane dal voto si allarga a macchia d'olio il fronte rimborsopoli che travolge il M5s e il candidato premier Luigi Di Maio. Sfiora infatti il mezzo milione di euro, a quanto si apprende, il buco nei rimborsi dei grillini. Lo staff dei Cinquestelle sta facendo le dovute verifiche e per ora è certo che l'ammanco è "più grande" di quanto finora emerso anche sulla stampa. Senz'altro - riporta la AdnKronos - la cifra supera i 300mila euro e potrebbe raggiungere il mezzo milione. Con chi non ha restituito i rimborsi i vertici Cinquestelle promettono la linea dura, "come con Cecconi e Martelli". Leggi anche: L'attivista M5s che vuole incontrare la Boldrini "con la spranga in mano" Se infatti i parlamentari 5 Stelle rivendicano di aver versato al fondo per le Pmi 23.418.354 euro e il documento del ministero dello Sviluppo economico certifica una somma di 23.192.331 - con un ammanco di 226mila euro- c'è da tenere in considerazione che alcune regioni hanno versato i soldi 'sforbiciati' a stipendi e rimborsi dei consiglieri in quello stesso conto, contribuendo al 'tesoretto' del Fondo per le Pmi". Nello specifico, sottolinea sempre Adnkronos, "stando alle carte, i 5 Stelle dell'Emilia Romagna avrebbero versato al conto corrente numero 00000219222 ben 329.297 euro, la Liguria 145.704 euro, il Veneto 41.360 euro. Considerando gli importi versati dalle tre Regioni, si arriva a un totale di 516.361, che dunque non sarebbero stati elargiti da deputati e senatori. Dal M5s confermano all'Adnkronos che l'ammanco sarebbe in realtà più alto di quello riportato su alcune testate nei giorni scorsi e spiegano che è in corso l'accesso agli atti del Mef".

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