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Silvio Berlusconi, la condanna dei numeri: il 40% non basta a governare

Matteo Legnani
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Quaranta per cento, quaranta per cento. Pare un mantra. E' la soglia che il centrodestra invoca come necessaria per avere una maggioranza in grado di formare un governo. Silvio Berlusconi lo ha detto più volte. D'altra parte, i sondaggi danno la coalizione formata da Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e "gambe" varie tra il 36 e il 37% e dunque il 40% è un obiettivo assai credibile da raggiungere il prossimo 4 marzo. E se ci sono osservatori che dicono che, in base al Rosatellum e alla assegnazione di 231 seggi con il sistema nominale, in realtà potrebbe bastare anche meno del 40% per vincere, il quotidiano Italia Oggi smentisce l'ipotesi sulla base del numero di deputati che con la sola parte proporzionale del sistema elettorale la coalizione potrebbe avere ottenendo il 40% dei voti: 160. Un numero che si ottiene dividendo per 100 il numero di seggi attribuiti col sistema proporzionale: 386. Ogni 1% vale 3,86 seggi a Montecitorio, che si possono ragionevolmente arrotondare a 4 tenendo conto che ci saranno singole liste che non arriveranno alla soglia di sbarramento del 3% e quindi non avranno diritto ad alcun seggio. Ebbene, 4 per 40 fa appunto 160. La maggioranza è a quota 316, ovvero altri 156 seggi più su. Quelli assegnati dai collegi uninominali sono in tutto 231. Per conquistarne 156, ovvero circa il 60%, la coalizione FI-Lega-FdI dovrebbe fare sfracelli. E col Movimento 5 Stelle così forte al sud, pare davvero un'impresa improbabile, se non impossibile. Leggi anche: Berlusconi, la guida al voto nelle chat private: "Votate solo Forza Italia"

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