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Eugenio Scalfari: "Matteo Renzi, il suo piano per sostituire Paolo Gentiloni dopo il voto del 4 marzo"

Andrea Tempestini
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Nella sua consueta lenzuolata domenicale su Repubblica, Eugenio Scalfari, a due settimane dal voto si concentra - anche - su Matteo Renzi. E ne smaschera quello che ritiene essere il piano. Scalfari premette che l'ipotesi più probabile nell'immediato post-voto del 4 marzo sia una prorogatio del governo guidato da Paolo Gentiloni: questo potrebbe avvenire nel caso in cui non ci fosse una maggioranza chiara, uno scenario - sondaggi alla mano - molto probabile. Leggi anche: Scalfari, Napolitano e l'elogio del "grande tedesco" In questo contesto, Sergio Mattarella lascerebbe a Palazzo Chigi Gentiloni, prendendosi tutto il tempo necessario per consultazioni che si annunciano lunghissime e che potrebbero portare alla formazione di un nuovo governo. A ribaltare il quadro, però, potrebbe esserci il risultato del Pd alle urne: se si rivelasse primo partito, anche davanti al M5s, Matteo Renzi infatti, secondo Scalfari, passerebbe all'azione. "Ma qualora Renzi si ritrovasse veramente a guidare il partito più votato come sostiene Minniti - scrive il fondatore di Repubblica -, avrà un anno di tempo per sostituire Gentiloni come capo di un nuovo governo. È molto probabile che sia questa la speranza dell'attuale segretario del Pd", sottolinea Scalafri. Insomma, Renzi, vorrebbe farsi forte di un ipotetico successo elettorale per far fuori Gentiloni e, di fatto, imporre il suo governo e tornare in un qualche modo nella sala di comando. Per farlo, però, dovrebbe arrivare davanti al M5s il 4 marzo (ad oggi, infatti, secondo i sondaggi il Pd è la seconda forza politica). E l'impresa appare assai più che ardua.

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