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Luigi Di Maio chiama i ministri del suo governo, ma Pier Luigi Ciocca e Laura Mirachian rifiutano

Andrea Tempestini
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Il candidato premier grillino Luigi Di Maio ha affermato che la lista dei ministri dell'ipotetico governo a Cinque Stelle arriverà prima del voto del 4 marzo. L'operazione, però, non appare delle più semplici. Già, perché stando a indiscrezioni di stampa riportate da Repubblica, Di Maio, ha già dovuto incassare tre sonori schiaffoni. Tre netti rifiuti ad entrare nella futuribile squadra pentastellata. Leggi anche: Beppe Grillo evasore fiscale: perché ora si può dire Si parte da chi Di Maio e il M5s voleva come ministro dell'Economia, ossia Pier Luigi Ciocca, economista con carriera 40ennale in Bankitalia, di cui è stato anche direttore. Per inciso anche l'ex rettore della Bocconi, Guido Tabellini, indicato da più parti nel Movimento, smentisce ogni contatto e interessamento. Ma non è tutto. Anche per un'altra casella-chiave il M5s ha incassato un due di picche: si tratta, in questo caso, di Laura Mirachian. Ex ambasciatrice in Siria, Nazioni Unite e Balcani, ha tagliato corto: "Noi siamo diplomatici, non possiamo fare i politici", ha affermato. Infine, l'ultima indiscrezione relativa al ministero della Scuola e dell'Università, per il quale è stato più volte evocato Salvatore Settis: ma anche da parte sua sarebbe arrivato un no. Nessuno, insomma, vuole prendere parte al governo Di Maio.

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