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Pd, Matteo Renzi scaricato da Francesa Scarpato: "Noi giovani abbiamo creduto nella rottamazione. Ma qui non cambia nulla"

Eliana Giusto
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"Ci siamo stancati di prendere schiaffi per strada appena spunta fuori che siamo del Pd. Abbiamo creduto nella rottamazione di un modo di pensare e di intendere il partito. E invece ci ritroviamo a parlare di clientele, di micronotabilato, di capibastone". Francesca Scarpato, segretaria dei giovani del Pd in Campania, parla in una intervista a Repubblica delle sue dimissioni seguite al caso De Luca. "Era inevitabile, alla luce delle scelte compiute sulla composizione delle liste, sulla scelta della classe dirigente. Sul familismo. Intendiamoci: io credo che il figlio di un politico possa fare politica, purché abbia fatto la gavetta. E l'ultima vicenda di cronaca induce una domanda: a che titolo Roberto De Luca parla delle ecoballe?". Per approfondire leggi anche: Matteo Renzi, l'indiscrezione bomba: cancella il Pd e fonda un partito con Macron Una situazione paradossale, secondo la Scarpato, perché i giovani del Pd "vorrebbero tornare a considerare il partito casa loro. E invece sembra che il lanciafiamme promesso da Renzi sul partito in Campania sia stato rivolto contro di noi". Per questo l'addio. Che però non è un addio al partito: "Il Pd resta un argine ai populismi e allo strapotere delle destre. Ma è impantanato in logiche che non mi appartengono e che mi fanno dire che non vale la pena investire il mio impegno in questa organizzazione. Avremmo dovuto avere uno scatto, assistere alla crescita di un reale cambiamento. Vorrei che il Pd tornasse ad essere casa mia".

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