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Roberta Lombardi: "Meno immigrati, più turisti. Sì, tra Lega e M5s ci sono affinità, ma nessun patto"

Andrea Tempestini
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«Meno migranti, più turisti», annuncia Roberta Lombardi, candidata dei Cinquestelle alla presidenza della Regione Lazio. Paladina del diritto alla casa, la faraona, com'è soprannominata tra i suoi, è la storica rivale della sindaca di Roma Virginia Raggi, alla quale ha sempre rimproverato l'assunzione di Raffaele Marra. Adesso i dissapori tra le due sono magicamente archiviati e Lombardi punta a scalzare il governatore uscente, il Pd Nicola Zingaretti, sebbene la strada sia in salita, anche per colpa dello scandalo sui rimborsi. Lei taglia corto: «È una campagna diffamatoria. Dal 2013 ad oggi ho restituito più di 155mila euro. Altri rubano da 30 anni». Nel Lazio, oltre ai migranti, avete un problema di campi nomadi. Come pensa di risolverlo? «Usando i fondi europei, che ci sono, vanno usati, e non sono soldi tolti ai cittadini. Poi, sull'accoglienza dei migranti: non è gestita all'origine, viene improvvisata sul territorio e le nostre comunità stanno molto soffrendo per cui io preferisco pensare all'accoglienza dei turisti, vista la vocazione del Lazio, piuttosto che continuare a fare entrare tutti indiscriminatamente». È una marcia di avvicinamento alla Lega, o una strategia per prendere i voti della destra, divisa nel Lazio tra Parisi e Pirozzi? «Nessuna delle due. Non faccio appelli agli elettori degli altri partiti, ma espongo il mio programma in cui credo fermamente. Con la Lega ci sono punti in contatto su determinate questioni, abbiamo votato insieme sullo svuotacarceri alla Camera, ma nessuna alleanza in vista. Così come con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi: c'è stato un incontro su temi comuni della ricostruzione, ma non farei dietrologie». Se, dopo il 4 marzo, nessuno avrà la maggioranza e si tornerà a votare, lei resterà alla Regione o riprova con il Parlamento? «Onorerò il mio mandato fino alla fine, quello in Regione sarà il secondo, e dopo tornerò a lavorare nella mia azienda che esporta il meglio del made in Italy». Sulle case popolari deve essere data la priorità agli italiani o ai rom che lasciano i campi? «Sui rom che lasciano i campi vanno fatte innanzittutto delle verifiche fiscali. Spesso vediamo campi con fuori Suv o auto costose. Non prendiamoci in giro, molti vivono alle spalle dello Stato, è inaccettabile. Per le case popolari ci sono delle graduatorie e vanno rispettate». Manca la sicurezza nel Lazio? «Sì. Le regioni hanno poca competenza sull'ordine pubblico, ma io mi voglio fare promotore di un programma di sinergia tra i vari soggetti coinvolti». In sintesi come? «Andrò a sviluppare quella scuola regionale di polizia locale che esiste sulla carta, ma non in pratica. Vorrei dare una formazione professionale identica ai vari soggetti locali e pormi come facilitatore anche per i privati che operano nel settore della sicurezza». A Napoli un gioielliere ha sparato a un ladro e lo ha ucciso: è stato indagato per omicidio. «Non sono per il far west e non ho il porto d'armi, ma sono mamma di due figli. Se qualcuno entra in casa mia con l'intento di fare del male non esiterei un attimo a difendermi con tutti i mezzi che ho a disposizione e le forze dell'ordine devono avere più strumenti e uno stipendio adeguato ai rischi del loro lavoro». La sua famiglia votava Almirante. Cosa pensa degli antifascisti in piazza dopo i fatti di Macerata? «Sono sconvolta di come un episodio così agghiacciante come il massacro di questa ragazza sia usato dai partiti per fare ancora le barricate e dividere tra fascisti e antifascisti. Noi abbiamo scelto il silenzio e il rispetto per la famiglia di Pamela». di Brunella Bolloli

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