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Silvio Berlusconi, il retroscena sul tifo per la Bonino: cosa ha fatto infuriare la Meloni

Giovanni Ruggiero
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Per settimane i sondaggi hanno indicato il centrodestra in forte ascesa, oggi la convinzione tra i fedelissimi di Silvio Berlusconi insiste sulla vittoria ormai a un passo. Certo manca sempre quel passo, un piccolo margine di seggi che ancora separa la sua coalizione dalla maggioranza. Ci sarebbero due modi per colmare il vuoto, la prima sarebbe che il centrodestra crescesse ancora, impresa possibile ma non semplicissima considerando gli scossoni degli ultimi giorni di campagna elettorale. La seconda, nella quale Berlusconi sembra credere di più, è che la lista +Europa di Emma Bonino superi la soglia del 3%, portando in Parlamento una pattuglia di deputati e senatori considerati "ragionevoli". Il Cav si ritrova così, riporta il Corriere della sera, a fare il tifo per la Bonino. Non tanto per sostenere l'ex commissario europeo, più che altro per i candidati che, secondo autorevoli esponenti di Forza Italia: "sarebbero 'potenziali sostenitori' di un governo di centrodestra, che sembra rimanere 'a un pass' dalla conquista della maggioranza assoluta di seggi nelle Camere". I legami tra i due non sono poi così distanti nel tempo, era stato propio il Cav a indicare la Bonino come commissario europeo. La presenza di un politico come la Bonino nell'esecutivo sarebbe un segnale di rassicurazione in più per Bruxelles, cosa che a Berlusconi non dispiacerebbe. Finora questo scenario sembrava limitato alle fantasie dei retroscenisti, finché Giorgia Meloni non ha scoperchiato la pentola: "Nella scelta del candidato premier della coalizione non mi impegno a sostenere persone che non conosco - ha tuonato la presidente di FdI - Abbiamo stabilito che il partito più votato dell'alleanza esprimerà il presidente del Consiglio, ma i nomi vanno annunciati prima del 4 marzo o per me non se ne fa nulla".

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