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Luigi Di Maio, altra grana: il padre della sua ministra degli Esteri nella loggia P2 di Licio Gelli

Matteo Legnani
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Alè, per mettersi dietro le spalle Rimborsopoli e i candidati massoni, cosa di meglio che una bella foto di gruppo col governo che sarà se il Movimento 5 Stelle prevarrà nelle elezioni di domani? Luigi Di Maio pensava così di chiudere le polemiche che hanno agitato le due settimane precedenti il voto, e invece ha finito per pesare un'altra.... Perchè a poche ore da quella cartolina di gruppo salta fuori che il padre di Emanuela Del Re, la ricercatrice dell'università Nicolò Cusano che lui vorrebbe ministra degli Esteri nel suo governo, fu un massone iscritto nientemeno che alla Loggia P2 di Licio Gelli. Certo, si dice che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli. Ma quando il quotidiano La Stampa, come si legge in un articolo uscito oggi, raggiunge telefonicamente la Del Re, la candidata ministra (oltre che candidata al Parlamento in un collegio uninominale) anzichè prendere nettamente le distanze dal passato del genitore, dice che il padre "fu coinvolto suo malgrado per un disguido" e che "si tratta di una storia marginale e lo dimostra il fatto che non ci fu alcuna conseguenza penale" e ancora che "al tempo ci fu una caccia alle streghe", aggiungendo pure che "oggi la massoneria non sia nulla di così sconvolgente". Una convinzione che, però, non è assolutamente in linea con quanto sostenuto dal suo leader Luigi Di Maio, che appena pochi giorni fa ha espulso quattro candidati del M5S perchè avevano un passato nella massoneria. Leggi anche: Di Maio, parla il gran maestro della Loggia: quanti sono (davvero) i massoni candidati coi 5 Stelle

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