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Elezioni 2018, il sospetto delle Iene sul voto "truccato" degli italiani all'estero

Giovanni Ruggiero
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Dietro migliaia di voti di italiani all'estero ci sarebbe un sistema corrotto capace di orientare il voto a proprio piacimento. Le Iene sono tornate sul tema con un servizio che andrà in onda la sera del 4 marzo, cioè la domenica delle elezioni, nel quale dimostrerebbero come sia possibile "truccare le elezioni", con oltre 3000 schede taroccate intercettate da Filippo Roma e Marco Occhipinti. Le Iene hanno scovato un "cacciatore di plichi", capace di intercettare le schede prima che arrivino agli italiani residenti all'estero, soprattutto in Europa. L'ultimo caso lo hanno trovato in una tipografia di Colonia, dove si sarebbe presentata una persona che dice di lavorare per un candidato nelle liste degli italiani all'estero. Alla tipografia, l'uomo ha chiesto un'enorme quantità di schede, naturalmente da compilare. Leggi anche: La denuncia della sondaggista Ghisleri, cosa hanno combinato con il suo nome Secondo il "cacciatore di plichi", non solo sarebbe possibile corrompere le tipografie incaricate di stampare le schede elettorali, ma anche i funzionari dei consolati, riuscendo così a comprare interi plichi destinati agli italiani residenti a Monaco, Colonia e Francoforte. Il gioco per chi si candida all'estero è piuttosto semplice, visto che sono necessari appena 10mila voti per essere eletti. Un pacchetto di plichi di 3mila schede diventa quindi un bel aiuto.

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