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Matteo Renzi si dimette da segretario Pd: "No agli inciuci, faremo opposizione. Salvini e Di Maio estremisti"

Andrea Tempestini
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"Abbiamo riconosciuto con chiarezza che si tratta di una sconfitta netta, che ci impone di aprire una pagina nuova nel Pd", ha premesso Matteo Renzi nell'attesissima conferenza stampa all'indomani del crollo del suo partito alle elezioni. Una giornata scandita da voci sulle sue dimissioni, smentite e confermate. Dimissioni che nei fatti, poi, sono arrivate. Leggi anche: Renzi, il record infame: fa peggio pure di Occhetto "Ho già chiesto al presidente del Pd Matteo Orfini di convocare una assemblea nazionale per aprire la fase congressuale: questo accadrà al termine dell'insediamento del nuovo Parlamento". Renzi spiega: "Serve un congresso che permetta alla leadership di fare ciò per cui è stata eletta. Non un reggente scelto da un caminetto, ma un segretario eletto con le primarie. Lo dico con grande rispetto ed amicizia ai miei dirigenti del Pd: non un reggente scelto da un caminetto", ribadisce. Insomma, le dimissioni arriveranno ma soltanto dopo l'insediamento del nuovo governo. Dimissioni sì, ma non subito. L'ex premier, insomma, vuole gestire in prima persona questa delicata fase politica. L'ex premier, dunque, si dice "molto orgoglioso del lavoro fatto in questi anni". Dunque un attacco alle opposizioni, da Liberi e Uguali a Lega e M5s: "Si è molto discusso della personalizzazione del referendum, ma non si è discusso di come chi si è opposto a quel referendum è vittima dei suoi marchingegni. Quella riforma avrebbe permesso di avere un governo", sottolinea. Nel discorso, c'è spazio per un durissimo e indiretto attacco a Sergio Mattarella. Renzi infatti afferma: "Il nostro errore è stato non saper andare al voto nelle due finestre elettorali del 2017, con Germania e Francia. Sarebbe stata una campagna elettorale completamente diversa, con temi diversi legati all'Europa e a come cambiarla". Non nomina il capo dello Stato, ma il riferimento è chiarissimo: fu proprio Mattarella, all'epoca, . E per Renzi, dunque, l'inquilino del Colle diventa così uno dei principali responsabili dell'attuale quadro politico. Renzi, poi, esclude qualunque tipo di accordo per un governo con M5s e Lega: "La più grande bugia di questa campagna elettorale è stata quella di chi afferma: non faremo mai accordi". E ancora: "Antieuropeismo, antipolitica e l'utilizzo dell'odio verbale ci separano da Salvini e Di Maio. Se siamo mafiosi, corrotti, impresentabili, se abbiamo le mani sporche di sangue sapete che c'è? Fate il governo senza di noi" Sulla campagna elettorale appena conclusa, Renzi afferma: "Siamo stati sin troppo tecnici. Se a questo si somma l'evidenza di un vento estremista che nel 2014 siamo riusciti a fermare e anzi in qualche modo a incanalare a nostro sostegno, comprendiamo come il risultato sia davvero deludente". Poi un passaggio sul Marco Minniti, il ministro incredibilmente sconfitto nel collegio di Pesaro: "Simbolo di questa campagna elettorale è l'assoluto e stridente contrasto in un collegio, quello di Pesaro: il centrosinistra ha candidato un ministro che ha fatto un lavoro straordinario, di fronte a quello che era il principale problema lasciato in eredità dal mio governo a quello Gentiloni, la questione dell'immigrazione. Marco Minniti ha saputo cambiare la percezione del problema e la sostanza della soluzione con un lavoro che gli viene riconosciuto anche dagli avversari. Eppure, a Pesaro il candidato del M5s impresentabile per loro stessa definizione, scappato dalla campagna elettorale, è riuscito a vincere". E ancora, Renzi ribadisce la promessa: "Il nostro posto è all'opposizione: lì ci hanno chiesto di stare gli italiani, lì staremo. Non saremo una stampella di un governo anti-sistema". "No inciuci. No ai caminetti ristretti di chi immagina di considerare il Pd come luogo di confronto solo tra gruppi dirigenti. No a ogni forma di estremismo". Infine, una battuta sul suo futuro: "Farò il senatore semplice. Un lavoro che mi affascina. E sono molto orgoglioso del risultato nel mio collegio di ieri". Pare essere esclusa, insomma, una sua futura candidatura alle primarie Pd.

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