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Giorgia Meloni, il diktat a Salvini e Berlusconi: "Incarico di governo a noi, niente intese con Di Maio"

Giulio Bucchi
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Tiene duro, Giorgia Meloni. E nei giorni convulsi delle trattative tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio la leader di Fratelli d'Italia non molla e ricorda agli alleati, Salvini ma pure Silvio Berlusconi, la grande promessa fatta prima del 4 marzo agli elettori del centrodestra: nessuna concessione al Movimento 5 Stelle. Tanto più che, a dispetto di quanto strombazzi il candidato premier del Movimento 5 Stelle, a dirigere il gioco non deve essere il primo partito d'Italia ma, appunto, la coalizione. Nuovo governo e presidenze di Camera e Senato, insomma, secondo la Meloni devono passare dal centrodestra e, nel limite del possibile, restare dentro quei confini.  Leggi anche: "Solo 7 minuti", la telefonata con cui la Meloni ha liquidato Di Maio Un retroscena del Giornale svela la "linea-Meloni". presidenza del Senato a Salvini, con mandato esplorativo "naturalmente" affidatogli dal presidente della Repubblica Sergio Matttarella. A quel punto, pochi punti programmatici e convergenze mirate, "senza tatticismi o accordi sotto banco". Da Fratelli d'Italia è stato il colonnello Ignazio La Russa a esprimere tutta la perplessità su un'eventuale intesa con i 5 Stelle: "E su quali basi, poi? Dove sarebbe la coerenza di un simile patto. Noi siamo contrari al reddito di cittadinanza. A noi non piace ragionare su base assistenzialista. Il reddito di cittadinanza nelle zone dove non c'è lavoro somiglia troppo alle pensioni di invalidità che con tanta generosità elargiva la vecchia Democrazia Cristiana". 

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