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Salvini, Berlusconi, Meloni: perchè Di Maio non sarà mai premier

Matteo Legnani
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E' stato un vertice veloce, quello di domenica ad Arcore tra Berlusconi, Salvini e Meloni. Ma l'esito è più sostanziale di quanto si possa intendere dalla breve nota rilasciata dai tre leader al termine dell'incontro. Perchè i tre, in quella mezz'ora di faccia a faccia, hanno sancito che Luigi Di Maio non sarà il prossimo premier. Perchè non avrà l'appoggio nè in parte nè di tutto il centrodestra per raggiungere e superare l'agognato 50%. I tre leader della coalizione di centrodestra hanno infatti ribadito che saliranno al Colle assieme per il secondo round delle consultazioni e che chiederanno a Mattarella di affidare a un esponente della coalizione (Salvini o altro scelto sempre dal leader leghista) l'incarico di formare il governo su una serie di punti programmatici. Da lì in poi, le posizioni divergono, con la Meloni che si dice fiduciosa nella possibilità di ottenere in Aula i numeri necessari a un governo di programma e Salvini che invece non crede in questa strada. Ma il punto resta: Di Maio non sarà premier e se il centrodestra non riuscirà a raccogliere attorno a sè i numeri per governare, si tornerà al voto, con una modifica in senso maggioritario e con premio di maggioranza della legge elettorale. Leggi anche: Bisignani sputtana Di Maio: così sta riportando al centro della scena Berlusconi

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