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Luigi Di Maio vuole conquistare il Nord e il M5s si spacca: la mossa kamikaze su Matteo Salvini

Cristina Agostini
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Luigi Di Maio punta a conquistare il Nord. "Comunque andrà a finire con il governo", racconta un professionista lombardo mediatore tra la linea ortodossa di Beppe Grillo e quella governista a il Giornale, il candidato premier del Movimento Cinque stelle "ha deciso di puntare molto sulle realtà produttive del settentrionali. Si partirà a breve con un ciclo di incontri con professionisti e imprenditori, categorie sempre più interessate all'evoluzione del M5s". Leggi anche: Governo, il "terzo uomo" del presidente Sergio Mattarella: Mario Draghi o Raffaele Cantone premier La "questione settentrionale" è all'ordine del giorno, già a margine di Sum#02, la kermesse organizzata a Ivrea dall'associazione Gianroberto Casaleggio. E proprio Casaleggio junior, che sponsorizza un approccio "moderato", vuole "contendere alla Lega e al centrodestra un pacchetto di consensi potenzialmente alto per il M5s". Ma appunto, questa linea nordista non piace né a Grillo né a Roberto Fico, nonché a molti attivisti e parlamentari perlopiù meridionali che non si rassegnano al dimaismo. Il presidente della Camera invita tutti "a fare un governo che alla fine riesca a risolvere i problemi, come la gente ci chiede" ma Di Maio ha la questione Nord nella testa da risolvere "per poter mandare a casa i vecchi partiti e cambiare l'Italia". "Siamo in crescita al Nord, e l'impegno in campagna elettorale ha dato già qualche frutto ma è ancora troppo poco", anche in chiave nazionale. Tra le "pedine nordiste" Riccardo Fraccaro, trentino ma nativo di Montebelluna in provincia di Treviso, e Stefano Buffagni, neo deputato, consigliere regionale uscente, nato in provincia di Milano, che non a caso si vede sempre più spesso accanto a Di Maio.  

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