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Pd, Carlo Calenda faccia di bronzo: "Governo di transizione insieme a Lega e M5s", ma un mese fa...

Giulio Bucchi
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Presa la tessera del Pd, il ministro uscente Carlo Calenda ha già cominciato a ragionare come metà dei dem: al governo a tutti i costi, anche se i partiti e le coalizioni che hanno vinto le elezioni sono gli altri. Ha fatto molto discutere la proposta del titolare dello Sviluppo economico, via intervista a Repubblica, di un "governo di transizione" con Partito democratico, M5s e Lega per "superare l'emergenza nazionale" che sta attanagliando l'Italia.  Leggi anche: "Sigarette, pillole e quel down". Bisignani demolisce Calenda "Salvini e Di Maio hanno dimostrato di essere politici capaci - li blandisce Calenda - ma la situazione internazionale è critica e non è il caso adesso di fare salti nel buio". Insomma, altri due anni a suon di tecnici, professori prestati alla politica, e vecchi politicanti prestati alle grandi coalizioni. Tutto molto bello se non fosse che Calenda pochi giorni prima di prendere la tessera del Pd, aveva detto l'esatto opposto. Era il 7 marzo, la batosta epocale delle elezioni ancora freschissima, e Calenda ostentava un'unica certezza: "Se il Pd si allea con il M5s, il mio tesseramento sarà il più breve della storia". Oggi, strano ma vero, a ingolosirlo è proprio quell'alleanza "contro natura" con Di Maio. Altro che patto del Nazareno: qua siamo alla faccia come il Calenda.

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